Tombelle. Sono ricomparse le lacrime di Maria
È stato restaurato il dipinto di un ignoto autore secentesco conservato oggi nella chiesa della Beata Vergine del Perpetuo Soccorso. Si tratta di una Crocifissione, opera forse di un autore veneto, con ai piedi della croce la Vergine, la Maddalena e san Giovanni. Tra i particolari tornati ora visibili ci sono un teschio e un lampo
Un restauro che ha restituito colori e particolari che a fatica si immaginavano. Ne ha beneficiato una Crocifissione secentesca, un dipinto a olio su tela di lino conservato dalla parrocchia della Beata vergine Maria del Perpetuo soccorso di Tombelle.
Il dipinto raffigura il Cristo morente in croce, e ai suoi piedi compaiono la Vergine Maria, la Maddalena e san Giovanni. «Sullo sfondo si scorge qualche profilo architettonico che potrebbe ricondurre alla basilica del Santo e quindi alla città di Padova» spiega Livio Baracco, presidente della Pro Loco di Saonara, che ha provveduto alla raccolta dei fondi per sostenere il costo dei lavori, circa 3.200 euro. Sono questi alcuni dei molti particolari che prima risultavano illeggibili e ora, dopo la meticolosa pulitura operata dal laboratorio di restauro Labores, oggi sono ricomparsi perfettamente riconoscibili.
«Sotto la croce – continua Baracco – ora compare un teschio, e sono ben distinguibili anche i legni della croce, prima confusi con lo sfondo, in alto, dove è comparso un lampo che rappresenta la tempesta scoppiata alla morte di Gesù».
Non solo: oggi sono ben individuabili anche le lacrime sia sul volto di san Giovanni che di Maria, e i loro volti tristi e rassegnati. Anche il colore è tornato quello originale: e sono di nuovo biondi i capelli della Maddalena. Il restauro ha riguardato anche la cornice, che prima dell’intervento sembrava essere di tonalità marrone, e invece si è scoperto essere di un intenso verde scuro.
Infine, proprio le cupole della chiesa visibile nello sfondo, che fanno pensare alla basilica di Sant’Antonio, potrebbero indicare la provenienza geografica dell’opera, che caratteristiche tecnico-artistiche farebbero datare al Seicento. Si tratta quindi di un’opera di buona fattura forse realizzata da ignoto autore veneto, probabilmente proveniente dalla chiesetta del convento cistercense che al tempo era presente in loco, dipendente dai benedettini di Torcello.
«C’è un altro quadro della stessa epoca e provenienza che sarebbe bello poter restaurare, e che rappresenta san Benedetto che dona la sua regola al mondo» conclude Baracco.
Un recupero in un anno difficile
«L’inaugurazione del restauro – sottolinea don Fabio Fioraso, parroco di Tombelle – è stata per noi anche l’occasione per dare rilievo alla nostra festa della comunità in un anno così difficile».