Terremoto Centro Italia. Castelli: “Ricostruzione accelera, ma non basta. Obiettivo è nuovo sviluppo”
Il 24 agosto 2016 il sisma in Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria. Il commissario straordinario spiega che "passi in avanti" sono stati compiuti, ma "molto resta da fare". I dati della ricostruzione pubblica e privata relativi al cratere sismico aggiornato al mese di luglio 2023
Nel mese di luglio sono stati erogati da Cassa depositi e prestiti alle imprese che operano nella ricostruzione privata del cratere del terremoto del 2016 oltre 131 milioni di euro. Il dato sale a 611 milioni se si considera il primo semestre del 2023 con un +22% rispetto al 2022. Riguardo ai Piani opere pubbliche, in meno di sei mesi, su 1.053 interventi, avviate più del 95% delle progettazioni. Adottati, inoltre 600 decreti per 461 milioni e 56 ordinanze. Alla fine di luglio sono 14.211 i nuclei familiari che usufruiscono di una forma di assistenza abitativa: si tratta complessivamente di oltre 30mila cittadini. Di questi oltre 14mila nuclei 10.287 beneficiano del Contributo di autonoma sistemazione (Cas), 3.408 di una Soluzione abitativa di emergenza (Sae), 516 di altre forme di assistenza (compresi i moduli Mapre). Sono alcuni dei dati relativi al cratere del sisma 2016 aggiornati al mese di luglio 2023 e resi noti dalla Struttura commissariale alla vigilia del 7° anniversario del terremoto del 24 agosto 2016 che colpì il Centro Italia (Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria).
“Passi in avanti ma non bastano”. Numeri che, commenta Guido Castelli, commissario straordinario alla Riparazione e alla Ricostruzione sisma 2016, rappresentano “passi in avanti, ma non bastano. L’obiettivo per l’Appennino centrale resta il ritorno alla normalità e un nuovo sviluppo”. “A poche ore da questa data indelebile per la storia non solo dell’Italia Centrale, ma di tutto il Paese, il primo pensiero va alle 299 vittime della tragedia che il 24 agosto di 7 anni fa investì i Comuni di Accumoli, Amatrice e Arquata – afferma Castelli -. A loro e ai loro cari dobbiamo, oltre al doveroso e commosso omaggio, la preservazione del ricordo e della memoria, la ricostruzione di questi luoghi e la creazione delle condizioni che consentano all’Appennino centrale non solo di tornare alla normalità, ma di poter crescere attraverso un modello di sviluppo trainato dai principi di sicurezza e sostenibilità. È il compito che ci siamo posti attraverso la riparazione economico-sociale, l’altro pilastro che deve accompagnare la ricostruzione”. Si tratta “di una missione – aggiunge Castelli – nella quale siamo impegnati quotidianamente, consapevoli del fatto che a 7 anni dal sisma del Centro Italia molto è stato fatto e si sta facendo, ma moltissimo resta ancora da fare rispetto a un evento che non ha precedenti nella storia repubblicana, dal momento che gli sfollati furono 41mila, il territorio coinvolto è popolato da 600mila abitanti, l’area del cratere è di 8mila km quadrati e il danno complessivo stimato è di 28 miliardi di euro”. Castelli parla di “troppe false partenze e alcune gravi criticità esterne che hanno ritardato la ricostruzione: la pandemia, l’inflazione con la conseguente esplosione dei costi delle materie prime e, non ultima, la scelta di molte imprese di abbandonare l’area del sisma per occuparsi altrove del 110%”. Tutto ciò, per il commissario, “non può costituire una giustificazione rispetto ai pesanti ritardi accumulati ma deve, semmai, essere un elemento di consapevolezza e di sprone nel cimentarci in una opera di tali dimensioni”. “Sta a noi realizzarla – conclude Castelli – per chi c’era, per chi è rimasto e per chi tornerà”.
Ricostruzione privata: i segnali della ripresa. La cifra già citata di oltre 131 milioni di euro erogati alle aziende che operano nella ricostruzione rappresenta il valore più elevato mai erogato da Cassa depositi e prestiti (Cdp) dall’avvio dell’operatività (agosto 2017). Più in generale, tutti i valori del 2023 (ad eccezione di gennaio) risultano essere superiori rispetto a quelli registrati negli anni precedenti. Con la provvista Cdp risultano supportate 18.200 famiglie e circa 2.700 imprese.
Richieste di contributo, importi, cantieri aperti e chiusi. Alla data di luglio 2023 sono state presentate complessivamente 28.855 richieste di contributo (su circa 50mila attese), di cui 17.478 hanno ottenuto un decreto di concessione. L’importo richiesto ammonta a 11,11 miliardi, di cui 6,66 concessi e 3,3 liquidati in base all’avanzamento dei lavori. I cantieri aperti sono stati 17.442, di cui conclusi 9.483.
Ricostruzione pubblica: accelerazione. Nei primi sette mesi di mandato il commissario Castelli ha emanato 15 ordinanze speciali, 18 ordinanze ordinarie e 23 ordinanze attuative del Piano complementare sisma. Grazie ad un efficientamento amministrativo e alla forte spinta operativa impressa dalla Struttura commissariale, già al mese di luglio 2023 si contano quasi 600 decreti, molti dei quali di concessione di risorse per l’avanzamento delle opere di ricostruzione pubblica, legate anche al Piano nazionale complementare, per un valore complessivo di 461 milioni di euro, di cui 131 milioni per il solo Pnc. Un’accelerazione importante, in considerazione del fatto che in tutto il 2022 erano stati emanati circa 630 decreti. Nel corso del 2023, riferisce la Struttura commissariale, si sono succeduti interventi “particolarmente significativi di sostegno alla ricostruzione”, frutto dell’iniziativa del Governo e del Parlamento, in coordinamento con le 4 Regioni colpite (Abruzzo, Lazio, Marche, Umbria) e con “l’attiva collaborazione dei 138 Comuni del cratere, i cui sindaci si sono dimostrati vere ‘sentinelle” del dopo-sisma. Per evitare infiltrazioni della criminalità organizzata Castelli ha siglato un nuovo protocollo con l’Anac con l’obiettivo di “alzare l’asticella” dei controlli preventivi e snellire le procedure “senza per questo perdere l’attenzione dedicata a legalità e trasparenza”.