Terra Santa: Pizzaballa (Patriarcato), “l’Europa è irrilevante, è Putin che conta in Medio Oriente”
“È molto probabile che in Israele ci saranno per la terza volta le elezioni Parlamentari in un anno. È un segno di debolezza. Da parte palestinese, le elezioni vengono continuamente rinviate. Siamo in un vicolo cieco in cui nulla si muove. Ma nella società io vedo il desiderio di cambiamento, specialmente tra i palestinesi”.
Mons. Pierbattista Pizzaballa, amministratore apostolico del Patriarcato latino di Gerusalemme parla così della situazione in Terra Santa in un’intervista rilasciata all’agenzia cattolica tedesca Kna. Questa immobilità “influisce su tutti gli aspetti della vita” con conseguenze economiche e sociali pesanti, dice Pizzaballa.
In questa situazione “gli americani agiscono in modo imprevedibile”, sebbene sia ben chiaro “verso dove si dovrebbe andare dal loro punto di vista”. Pizzaballa si rammarica per i “passi unilaterali”, mentre servirebbe “un accordo”: “Quasi nessuno ha seguito la decisione Usa di trasferire le ambasciate a Gerusalemme” e così pure “la recente dichiarazione sugli insediamenti israeliani nei territori occupati ha scatenato aspre reazioni”.
In tutto questo, “l’Europa è irrilevante, qui l’Europa non c’è”. Al momento è Vladimir Putin colui che “conta in Medio Oriente”. Pizzaballa parla anche di Libano e delle proteste di piazza in corso: “è molto bello. Le persone di gruppi sociali che erano in contrasto tra loro alcuni anni fa ora sono insieme”. Lo definisce “un primo seme per l’idea di cittadinanza”, ma sarà “il tempo a dire se l’orientamento delle proteste è quello giusto”. Certo non potranno “durare anni”. E ancora: “Non credo nei cambiamenti rivoluzionari in Libano; ma non ci si può nemmeno aspettare cambiamenti senza ostacoli”. Serve tempo, si spera in “riforme sostanziali”.