Sicurezza bis, Libera: "Oggi l'umanità del paese si è corrotta". ActionAid: "Salto di qualità nella criminalizzazione delle migrazioni"
"Un salto di qualità nel processo di criminalizzazione delle migrazioni e della solidarietà in mare". È il giudizio di ActionAid sul decreto sicurezza bis, dopo il via libera del Senato. Il presidente di Libera don Ciotti: "La politica ha tradito la Costituzione, i sogni e gli ideali di chi l'ha pensata e scritta e delle convenzioni internazionali". L'agenzia Onu Unhcr: "Preoccupati per nuove norme sul soccorso in mare"
Roma - "Un salto di qualità nel processo di criminalizzazione delle migrazioni e della solidarietà in mare". È il giudizio di ActionAid sul decreto sicurezza bis, dopo il via libera del Senato.
Secondo l'organizzazione, le nuove norme come la possibilità di limitare o vietare l'ingresso, il transito o la sosta di navi nelle acque territoriali e le sanzioni da un minimo di 150 mila euro a un massimo di un milione di euro previste in caso di violazioni del divieto, rappresentano un vero inedito per il nostro ordinamento giuridico, previsto specificatamente per contrastare le operazioni di soccorso a cura delle Ong.
"Il decreto - spiega ActionAid - inasprisce inoltre la disciplina di reati commessi nel corso di manifestazioni di protesta, mostrando il segno di quanto la scure della sicurezza sia agitata a sproposito, con l'obiettivo di consolidare un diffuso allarme sociale e cavalcare l'ondata delle paure collettive. Non esiste, infatti, ne' per quanto riguarda fenomeni migratori ne' per cio' che concerne l'ordine pubblico e il dissenso, nessuna reale emergenza che non attenga alla generalizzata violazione dei diritti.
"Dopo il primo decreto sicurezza, oggi assistiamo ad un nuovo attacco ai diritti delle persone di fronte al quale reagire è necessario. Accanto all'impegno nel contrasto agli effetti del primo decreto, con le iniziative realizzate insieme ai cittadini e ad altre organizzazioni solidali come la rete #ioaccolgo e la campagna #dirittincomune, nata per garantire il diritto all'anagrafe per i richiedenti asilo, - conclude ActionAid - occorre mettere in campo nuove energie e iniziative per tutelare i diritti di tutti, e con essi la qualità della nostra democrazia".
"Oggi il grado di umanità del nostro paese si è corrotto. La politica ha tradito la Costituzione, i sogni e gli ideali di chi l'ha pensata e scritta e delle convenzioni internazionali. Siamo davanti ad una scelta politica indegna per un paese che vuole essere democratico non solo di nome ma di fatto un paese civile. La politica esca dai tatticismi, dai giochi di potere e riduca le distanze sociali e si lasci guidare dai bisogni delle persone". Cosi' Luigi Ciotti presidente Libera e Gruppo Abele sull'approvazione al senato del Decreto sicurezza bis.
L'Unhcr, l'Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati, esprime "preoccupazione a seguito dell'approvazione ieri da parte del Parlamento italiano della legge di conversione del decreto Sicurezza bis che impone sanzioni ancore piu' severe alle imbarcazioni e alle persone che conducono operazioni di ricerca e soccorso nel Mediterraneo".
Secondo gli emendamenti approvati dal Parlamento, si legge in una nota, "le multe per le navi private che soccorrono le persone e non rispettano il divieto di ingresso nelle acque territoriali sono aumentate fino a un massimo di 1 milione di euro; inoltre, per tali navi e' prevista l'immediata confisca".
L'Unhcr ribadisce "la propria preoccupazione in merito al fatto che l'imposizione di sanzioni pecuniarie e di altro tipo ai comandanti delle navi potrebbe ostacolare o impedire le attività' di soccorso in mare da parte delle navi private in un momento in cui gli Stati europei hanno significativamente ritirato il proprio sostegno alle operazioni di soccorso nel Mediterraneo Centrale. Le Ong svolgono un ruolo cruciale nel salvare le vite dei rifugiati e migranti che intraprendono la pericolosa traversata per arrivare in Europa. Il loro impegno e l'umanità che guida le loro azioni non dovrebbero essere criminalizzati o stigmatizzati. Allo stesso modo, alle imbarcazioni commerciali e a quelle delle Ong non deve essere chiesto ne' di trasbordare sulle navi della Guardia Costiera libica le persone soccorse, ne' di farle sbarcare in Libia. Alla luce della situazione di sicurezza estremamente volatile, dei conflitti in corso, delle segnalazioni molto diffuse di violazioni di diritti umani e dell'uso generalizzato della detenzione arbitraria per le persone soccorse o intercettate in mare, la Libia non costituisce un porto sicuro ai fini dello sbarco".
L'Unhcr chiede inoltre agli Stati "di proseguire le discussioni intraprese recentemente a Parigi sulla creazione di un meccanismo di sbarco temporaneo e prevedibile per le persone soccorse in mare, caratterizzato dalla responsabilita' condivisa tra gli Stati per l'accoglienza e per la risposta ai bisogni specifici di queste persone. Queste discussioni sono state incoraggianti, e devono continuare nell'interesse di tutti".