Siamo nell’era del tecnofeudalesimo

L’ analisi del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, pronunciata a Marsiglia, merita di essere riportata sine glossa.

Siamo nell’era del tecnofeudalesimo

«Accanto a una nuova articolazione multipolare dell’equilibrio mondiale, si riaffaccia, con forza, e in contraddizione con essa, il concetto di “sfere di influenza”, all’origine dei mali del 20° secolo e che la mia generazione ha combattuto. Tema cui si affianca quello di figure di neo-feudatari del Terzo millennio – novelli corsari a cui attribuire patenti – che aspirano a vedersi affidare signorie nella dimensione pubblica, per gestire parti dei beni comuni rappresentati dal cyberspazio nonché dallo spazio extra-atmosferico, quasi usurpatori delle sovranità democratiche». C’è tutto: la denuncia di chi sta picconando il multilateralismo che va di pari passo a quella dei veri padroni del vapore, i multimiliardari che controllano i vettori della trasformazione tecnologica. Il signor Elon Musk può riconoscervi il suo nome, cognome e stato civile. Da X ai satelliti, fino al potere economico e mediatico che in pochi mesi gli ha fatto conquistare la presidenza degli Stati Uniti tramite il prestanome di Trump e che gli consente oggi di spiare la burocrazia di un intero paese. Il tecnofeudalesimo dei neo-feudatari descritti dal Capo dello Stato è di fatto un superamento del capitalismo degli ultimi due secoli basato sulla concorrenza, che quando ha visto l’insorgenza di monopoli è riuscito, tramite la politica, a romperli: ora i monopolisti della tecnologia americana non solo non si dividono, ma utilizzano il traino del populismo per convincere i più poveri – in questo caso gli americani indottrinati dai media e schiacciati dall’inflazione – a dar loro ancora più potere. Una microscopica crepa al sistema arriva dalla Cina: l’intelligenza artificiale Deepseek ha rilasciato il suo modello in open source, di fatto gratis, abbattendo per tutto il mondo le barriere all’ingresso per questa tecnologia.

Andrea Canton
Giornalista, fa parte di Weca-Webcattolici Italiani

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