Servizio civile: elezioni dei rappresentanti degli operatori, perplessità sull’Assemblea nazionale

Una quindicina tra rappresentanti e delegati regionali degli operatori volontari del servizio civile universale hanno chiesto chiarimenti. Nei giorni precedenti all’Assemblea (31 maggio e 1 giugno), più della metà delle delegazioni regionali aveva già espresso le sue perplessità su tempistica e collocazione in giorni feriali, poi ulteriore documento sulle modalità di svolgimento

Servizio civile: elezioni dei rappresentanti degli operatori, perplessità sull’Assemblea nazionale

Una quindicina tra Rappresentanti e delegati regionali degli operatori volontari del servizio civile universale (SCU) hanno chiesto chiarimenti sullo svolgimento dell’ultima Assemblea nazionale, svoltasi online lunedì 31 maggio e martedì 1° giugno scorso e che ha eletto Giuseppina Piccirillo e Valentina Veneto come nuove Rappresentanti nazionali.

Nei giorni precedenti all’Assemblea, con una nota inviata il 27 maggio al Dipartimento per le Politiche giovanili e il SCU, più della metà delle Delegazioni regionali aveva già espresso le sue perplessità sulla tempistica stretta con cui era avvenuta la convocazione e la sua collocazione in giorni feriali, “senza considerare come quasi tutti i Delegati Regionali avessero ormai da tempo terminato il servizio civile e fossero impegnati con il lavoro o in altre attività” – spiega Martino Abbracciavento, Delegato regionale per la Puglia. A causa della pandemia infatti tutto l’iter elettorale, avviato il 15 luglio 2020, è stato più lungo del previsto e la stessa data dell’Assemblea, prevista originariamente a dicembre scorso, è stata procrastinata di vari mesi.
“Per un principio di inclusività avevamo pertanto ritenuto che fosse opportuno, viste le difficoltà di partecipazione emerse, far votare tutti i Delegati regionali, anche quelli che non avrebbero potuto essere collegati per tutto il tempo tramite la piattaforma online Microsoft Teams – aggiunge -. In quell'occasione però il Dipartimento non ha accolto la nostra richiesta con la motivazione che la Circolare di indizione delle elezioni prevedeva espressamente che i Delegati esprimessero i loro voti riuniti in assemblea. Nella stessa nota il Dipartimento ha sottolineato che per partecipare alla votazione, sarebbe stato necessario prendere effettivamente parte ai lavori dell'Assemblea”, spiega ancora il Delegato dei volontari pugliesi.

L’11 giugno una quindicina di Delegati ha inviato un ulteriore documento per chiedere chiarimenti in merito allo svolgimento dell’Assemblea stessa. In particolare venivano chiesti i nominativi degli accreditati al voto, dei presenti prima della votazione e dei votanti effettivi tramite la piattaforma EVOL. “Abbiamo anche chiesto il motivo per il quale non ci fosse stato alcun riconoscimento in video dei votanti, dato che le presenze venivano confermate esclusivamente a telecamera spenta o persino con la sola chat. Una modalità di verifica dell’accreditamento al voto abbastanza insolita per un'Assemblea nazionale elettiva" afferma Abbracciavento.

“Le nostre perplessità nascono anche dall’aver percepito da parte di chi ha gestito l’Assemblea un atteggiamento non sempre univoco nella valutazione delle situazioni presentatesi, piuttosto permissivo e flessibile in alcuni momenti, molto rigido e rigoroso in altri”, continua il Delegato pugliese. Dai verbali dell’Assemblea emergerebbe infatti come “sia stata concessa una deroga, messa ai voti, per l’elezione del Rappresentante regionale Toscana, tenutasi il giorno successivo con votazione palese e con delegati presenti differenti rispetto a quelli del giorno precedente. In altro momento invece non veniva concesso il voto ad una Delegata della Regione Friuli per problemi tecnici della piattaforma e ad un Delegato della Regione Marche per aver confermato in ritardo la propria presenza", spiega Abbracciavento.

Per le Delegazioni che hanno chiesto chiarimenti in merito all’Assemblea, le perplessità maggiori sarebbero però legate al voto degli stessi Rappresentanti nazionali. "Analizzando i verbali dell'Assemblea forniti dal Dipartimento, emergerebbe come sarebbero stati ammessi al voto 11 Delegati regionali non accreditati in precedenza e che quindi non avevano preso effettivamente parte ai lavori dell'Assemblea così come specificato nella prima nota del Dipartimento. Fatto che metterebbe chiaramente in discussione l’esito del voto finale”, ribadisce Abbracciavento, che poi conclude: “Che dire? Onestamente non un bello spettacolo, che lascia un'amarezza di fondo. Sicuramente ci saremmo aspettati qualcosa di diverso". (FSp)

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)