Scontri partita Napoli-Eintracht: don Accardo (diocesi e Csi), “quando ci sono violenze come quelle di ieri i valori dello sport sono oscurati”
“Quando c’è questo tipo di violenza o tafferugli come quelli successi ieri a Napoli per la partita Napoli-Eintracht, tutti i valori positivi dello sport si annullano, vengono oscurati. Ma voglio anche sottolineare che ci sono state tantissime persone che hanno vissuto anche la partita di ieri con gioia e comprendendo bene il valore sportivo dell’evento. Purtroppo, però, il male è quello che fa più rumore e attira l’attenzione di tutti”.
A parlare al Sir è don Rosario Accardo, delegato per lo Sport dell’Ufficio per la pastorale del tempo libero, turismo e sport e assistente ecclesiastico del Csi di Napoli, dopo gli scontri, ieri, in piazza del Gesù nel pomeriggio e in tarda serata nei pressi dell’albergo Continental sul lungomare, in occasione della partita Napoli-Eintracht. Tra i sette arrestati nella notte a Napoli ci sono anche tre tedeschi. Negli scontri sono rimasti feriti o contusi sei uomini delle forze dell’ordine, come ha detto il questore di Napoli Alessandro Giuliano nella conferenza stampa alla Prefettura di Napoli.
“La violenza – precisa don Accardo – va sempre e in ogni modo condannata, perché non trova mai giustificazione, neppure nel caso dello sport, di cui lede, come dicevo prima, i valori positivi. Il vero significato dello sport, il vero modo di divertirsi, anch’io da quando ero ragazzo frequento lo stadio, non ha nulla a che vedere con la violenza. Ma noto che da quando io iniziavo a frequentare lo stadio ai ragazzi di oggi è cambiato il modo di parlare e di divertirsi. Per questo, è importante far comprendere che esiste un divertimento bello, puro e affascinante che proviene dallo sport. Ma non basta: si dovrebbero trovare misure e strategie in modo che queste frange violente di tifosi, che non sono neppure piccole, purtroppo, e sono presenti in tutte le squadre – e non solo in Italia -, non possano portare la guerriglia nelle città dove si giocano le partite. Ma occorrerebbe intervenire anche a livello culturale per evitare che questo modo violento di concepire il tifo si sviluppi ulteriormente”. Don Rosario racconta anche che “sia come diocesi sia come Centro sportivo cerchiamo di insegnare i valori positivi dello sport: nei nostri tornei, nelle nostre attività sportive cerchiamo di dare quel tocco di fraternità, di pace, di rispetto, di lealtà e, dov’è possibile, di fede. Noi proviamo a trasmettere tutto questo ai nostri ragazzi sui campi da gioco, ma ci troviamo anche di fronte a un problema enorme, che, per l’appunto, ha una risonanza internazionale”. Il sacerdote conclude: “Non vogliamo entrare nella polemica politica o gestionale della partita di ieri. Non serve trovare il capro espiatorio, ma probabilmente ci sono state delle sottovalutazioni”.