Sammy Basso: mons. Brugnotto, “l’amore di Gesù e le beatitudini del Vangelo sono stati il suo programma di vita”
Ha deciso di “prestare la voce a Sammy”, leggendone il testamento spirituale, il vescovo di Vicenza Giuliano Brugnotto, nell’omelia del funerale dello scienziato originario di Tezze sul Brenta (Vi), malato di progeria e deceduto a 28 anni lo scorso 5 ottobre, celebrato questo pomeriggio nel campo sportivo di Tezze.
“Nel giorno in cui ricordiamo il papa buono, San Giovanni XXIII – ha esordito il presule -, ci siamo riuniti insieme per salutare il nostro caro Sammy. Abbiamo ascoltato la splendida pagina dell’inno alla carità. In esso si esprimono le caratteristiche dell’amore di Gesù: Sammy le ha fatte sue. Insieme alle beatitudini del Vangelo sono state il suo programma di vita”. “Il senso di ciò che stiamo vivendo, Sammy ha voluto dircelo con un testo, scritto il 22 settembre 2017, e aperto dai suoi genitori dopo la sua morte. È la sua ultima testimonianza che svela il senso dell’intera sua esistenza. Io non ho parole evangeliche più pregnanti delle sue. Ho pensato che in questo momento – ha concluso il presule – la cosa più sensata è prestare la voce a Sammy”.
“Voglio che sappiate innanzitutto che ho vissuto la mia vita felicemente, senza eccezioni – si legge nel “testamento spirituale” di Sammy -, e l’ho vissuta da semplice uomo, con i momenti di gioia e i momenti difficili, con la voglia di fare bene, riuscendoci a volte e a volte fallendo miseramente”. “Se in vita sono stato degno, se avrò portato la mia croce così come mi era stato chiesto di fare, ora sono dal Creatore. Ora sono dal Dio mio, dal Dio dei miei padri, nella sua Casa indistruttibile. Lui, il nostro Dio, l’unico vero Dio, è la causa prima e il fine di ogni cosa”, si legge ancora nel testo. “Devo tutta la mia vita a Dio, ogni cosa bella”, assicura Sammy . Infine un’esortazione: “Non stancatevi mai, fratelli miei, di portare la croce che Dio ha assegnato ad ognuno, e non abbiate paura di farvi aiutare nel portarla, come Gesù è stato aiutato da Giuseppe di Arimatea. E non rinunciate mai ad un rapporto pieno e confidenziale con Dio”