Rosaria e Carmine, l'Alzheimer non vince sull'amore
Lo “straniero”, un poco alla volta, ha demolito le tante conoscenze di Carmine. Ma la sua Rosaria non lo abbandona, anzi...
Ci sono amori che durano tutta la vita. Amori che superano le fatiche del trovarsi all’improvviso senza lavoro, senza i soldi per garantire alla propria famiglia e ai propri figli il necessario per vivere. Amori fragili ma infinitamente forti, capaci di resistere anche agli assalti – spesso spietati – della malattia. Uno di questi amori è raccontato da Nicola Conversa sulla pagina Facebook della Federazione Alzheimer Italia.
Una signora anziana si avvicina al bancone della gastronomia. Lei, minuta e piccola di statura, sembra quasi sparire di fronte a quella distesa di forme di formaggio e vaschette piene di specialità gastronomiche provenienti da tutte le regioni d’Italia. La donna fissa gli scaffali lungo la parete, dove fanno bella mostra si sé prosciutti e salumi che già a vederli ti viene l’acquolina in bocca.
Due etti di prosciutto cotto – chiede la donna con voce gentile – che sia dolce, mi raccomando.
“Nella mia testa lei si chiama Rosaria – racconta Conversa -. Ha 81 anni e da poco ha imparato a fare la spesa. Perché prima, la spesa la faceva suo marito Carmine”.
Prima Rosaria diceva a Carmine cosa comprare. E lui segnava tutto con la penna sul foglio di carta, seguendo le righe, così come aveva imparato a scuola. Lui che aveva solo la quinta elementare, ma che nella vita aveva acquisito conoscenze pari (se non superiori) a quelle di un laureato.
“E ogni qual volta ritornava a casa, Carmine e Rosaria litigavano – prosegue Conserva -. Quelle litigate che viste dagli occhi di un nipote, fanno tenerezza, fanno quasi bene al cuore. Quelle litigate in cui pensi ‘Ma questi davvero hanno fatto 4 figli e 11 nipoti?’”. Alle volte era il resto sbagliato, altre perché il tipo di prosciutto non era proprio quello che lei aveva pensato. Spesso il battibecco scattava per i due etti e venti di prosciutto, invece dei due richiesti. “Litigavano, ma poi si amavano come ora non siamo più abituati a fare – racconta Conserva -. Si amavano forte senza whatsapp, chiamate, tag sulle foto”.
Da qualche tempo Carmine non ricorda più le cose. Il medico, dopo visite ed esami di ogni tipo, ha detto una parola straniera, di quelle che già a sentirle capisci che viene da molto lontano. Una parola, dal suono duro e aspro, che un giorno te la ritrovi lì, più vicina di quanto pensi. Alzheimer.
Lo “straniero”, un poco alla volta, ha demolito le tante conoscenze di Carmine. Una dopo l’altra. Qualche volta capita anche che lui Rosaria non se la ricordi più.
E così da un po’ di tempo i ruoli si sono invertiti. A restare a casa è Carmine e ad uscire, per fare la spesa, è Rosaria.
Quando torna a casa, Rosaria saluta il suo Carmine e poi lascia le borse della spesa vicino alla porta della stanza da letto. Riprende il suo grembiule e torna in cucina.
“Carmine si alza – prosegue il racconto di Conserva – raccoglie le buste e per pochi istanti anche la memoria: crede di aver fatto la spesa… come sempre. “Ti sei di nuovo fatto fare due etti e venti?”, lo ammonisce Rosaria, speranzosa. “Perché ti lamenti sempre?”, risponde sorridendo Carmine”.
E così ricomincia il battibecco. Rosaria e Carmine tornano ad amarsi. Adesso, come una volta, come sempre.
Irene Argentiero