Riforma del terzo settore, "si vive di rinvii e dubbi”
Aibi rilancia la lettera al governo di undici professionisti specializzati nella consulenza al non profit: "Chiarimenti ormai necessari". Registro unico, Cantiere terzo settore: "Nessun rinvio a causa della proroga sugli statuti. Adeguarli nel più breve tempo possibile"
“La vicenda della Riforma del terzo settore sta assumendo i contorni della classica ‘odissea’: l’inizio dell’iter risale ormai al 2016, ma, a quasi 5 anni di distanza ancora si vive di rinvii, proroghe e, soprattutto, tanti dubbi”: lo scrive in una nota Aibi – Amici dei bambini rilanciando un articolo del Sole24ore che ospita la posizione di undici professionisti specializzati nella consulenza alle organizzazioni non profit, che scrivono al governo. Partendo da una premessa: la riforma “contiene in sé le premesse per aiutare non solo il Terzo Settore ma tutta l’Italia a uscire da una situazione di precarietà sociale ed economica aggravata, tra l’altro, dalla pandemia”.
La nuova proroga di un anno (31 maggio 2022), per gli enti del terzo settore che decidano di adeguare i propri statuti alle prescrizioni del codice del terzo settore, è prevista dal cosiddetto decreto “Semplificazioni”. La precedente scadenza era stata fissata al 31 maggio 2021 dal dl Sostegni.
La lettera inviata al Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Draghi, al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Andrea Orlando e al Direttore della Direzione Generale del Terzo Settore e della responsabilità sociale delle imprese Alessandro Lombardi pone tre richieste: vedere finalmente pubblicata una data ufficiale per il debutto del Registro Unico del terzo settore; avere qualche spiegazione in merito al fatto che, a quattro anni dall’entrata in vigore del Codice del Terzo Settore il Governo non abbia ancora inviato a Bruxelles la domanda per avere l’ok definitivo sui nuove regimi fiscali agevolati per gli enti no profit; chiarire se siano previste modifiche inerenti la disciplina fiscale.
“Dei chiarimenti paiono ormai necessari, tenendo conto dell’obiettivo primario della riforma: semplificare e allineare le regole di un Settore che conta quasi 360 mila istituzioni, oltre 850 mila dipendenti e qualcosa come 5 milioni di volontari. Con un valore economico stimato, secondo il Sole 24 Ore, di 80 miliardi di euro, ovvero il 5% del Pil nazionale”, scrive Aibi.
La legge emanata nel 2016 è stata il primo passo, seguita dal Codice Unico pubblicato nel 2017. “Ma, da lì in poi, - prosegue l’organizzazione - si è vissuto di aggiustamenti, vaghe promesse e tante proroghe, l’ultima delle quali (la quinta, che rimanda l’allineamento degli statuti di Onlus, associazioni di promozione sociale e organizzazioni di volontariato alle prescrizioni del Codice del Terzo Settore) concede agli enti ulteriore tempo fino a maggio 2022, con il dubbio che tutto ciò comporti il sospirato via all’attuazione della riforma”.
"A ciò si aggiunge – precisa Aibi - la scadenza dei termini per la messa a punto della piattaforma informatica del nuovo Registro Unico, ma ancora una volta, la data del debutto ufficiale di tale registro non c’è”.
Sul tema del Registro Unico ritorna oggi il Cantiere Terzo Settore, rilanciando l’intervista al direttore Alessandro Lombardi pubblicata oggi da Il Sole 24 Ore. Lo slittamento previsto nel dl Semplificazioni "aveva creato non poche preoccupazioni riguardo alla possibilità che potesse influire anche sul popolamento iniziale del registro unico nazionale del Terzo settore (Runts). - spiegano gli esperti - Come si legge nell’intervista, 'l’avvio del Runts sarà stabilito in base al processo di completamento della piattaforma informatica dedicata e dei relativi test e, soprattutto, di comune accordo con le Regioni. Tutte le amministrazioni coinvolte si stanno preparando alla partenza e vi è la volontà comune di assicurare un avvio celere, e al contempo in sicurezza, del sistema'. Lombardi ha anche ribadito che la data di partenza del Runts sarà resa nota 'con congruo anticipo'”.
“La proroga consentirà in particolare ad Odv e Aps di adeguare i propri statuti rispetto alle indicazioni che potrebbero essere sollevate dagli uffici del Runts in fase di trasmigrazione, sempre nel rispetto dei termini procedurali previsto dal Codice del Terzo settore. - spiegano gli esperti - Il consiglio per Odv e Aps rimane comunque quello di adeguare il proprio statuto nel più breve tempo possibile, in vista dell’imminente avvio del Runts. – proseguono gli osservatori del Cantiere - La nuova scadenza, in definitiva, sembra non incidere sull’avvio del Runts ma, come spiega lo stesso Lombardi a chiusura dell’intervista, sarà solo uno strumento più agile per approvare le modifiche statutarie”.