Per promuovere i giovani. Una riflessione su giovani e disuguaglianze a partire da un paper di Impact Social Agenda per l'Italia
Ascolto e tutela potrebbero essere due passi per non rimanere nel campo dell’immaginario quando si affronta il tema dei giovani.
La nostra società è poco accogliente per i giovani, se ne parla, li si osserva, li si giudica, si individuano alcuni dei loro bisogni, ma ancora non si riesce a offrire loro opportunità perché possano costruire il futuro loro e della comunità tutta. Ascoltarli e tutelarli potrebbe essere un primo passo per iniziare un percorso nuovo che renda le nuove generazioni protagoniste.
È assai interessante l’“Agenda Giovani” che è stata scritta da alcune realtà giovanili e a cui hanno aderito associazioni e movimenti di diversa appartenenza dall’Azione Cattolica alla Gioventù Federalista Europea, dai Giovani delle Acli alla Gioventù francescana, da Amicizia Ebraico Cristiana ai Giovani Musulmani d’Italia. Il documento contiene sei proposte su partecipazione, scuola, istruzione terziaria, lavoro, ambiente, Europa per il presente e il futuro del Paese.
Per iniziare ad ascoltarli alla luce delle recenti elezioni che hanno segnato il livello più alto di astensionismo (il 36% degli aventi diritto non si è recato alle urne) potrebbe essere utile prendere sul serio la richiesta di riformare la legge elettorale per favorire la partecipazione dei tanti italiani “fuori sede” che faticano a rientrare nei loro comuni di residenza per votare. Prima di gridare al disinteresse degli italiani e in particolare dei giovani verso la politica, si dovrebbe ragionare sulle difficoltà di molti di loro per raggiungere i loro seggi. Non si tratta dei cittadini all’estero, si tratta dei tanti che si trovano per studio o per lavoro in altri regioni.
Per iniziare a tutelarli potrebbero essere valorizzati alcuni contributi indicati nel Piano di ripresa e resilienza nazionale. Sul tema lavoro emerge la richiesta di essere tutelati con politiche per condizioni di lavoro più eque rispetto all’occupazione e all’imprenditoria giovanile. A questo proposito è interessante un paper sulle disuguaglianze di Social Impact Agenda per l’Italia curato dall’economista Giuseppe Pignataro. Dopo aver sottolineato che i giovani sono considerati uno dei target trasversali che il Pnrr aspira a promuovere, il paper evidenzia la presenza di misure che pongono la condizione di assumere giovani under 36 anni per ricevere finanziamenti; inoltre osserva che nel settore della green economy sono previsti circa 18 milioni di nuovi posti di lavoro; infine si propone il potenziamento del sistema duale nel quale al percorso di istruzione venga affiancato un percorso di trasmissione di competenze che avvicinino il mondo della scuola al mondo del lavoro.
Insomma ascolto e tutela potrebbero essere due passi per non rimanere nel campo dell’immaginario quando si affronta il tema dei giovani.