Overdose, in Italia trend in crescita negli ultimi tre anni
Dopo il calo di decessi registrati negli ultimi 15 anni, i numeri tornano a salire. Nel 2018 sono 334, contro i 268 del 2016. Online una mappa aggiornata con i dati del 2019: tra gennaio e agosto 157 decessi, altri 57 i casi sospetti, oltre 100 i ricoveri
ROMA - A pochi giorni dalla storica sentenza contro la Johnson & Johnson in Oklahoma per la cosiddetta “crisi degli oppiacei” che sta interessando gli Stati uniti, il 31 agosto si celebra in tutto il mondo la Giornata di sensibilizzazione sull’overdose. Sebbene in Italia i numeri siano lontani da quelli statunitensi, i decessi per overdose negli ultimi anni hanno cambiato trend e dopo un lungo periodo che ha visto calare il numero di casi, dal 2016 i numeri sono tornati a crescere. Già la Relazione al Parlamento presentata lo scorso anno (quella di quest’anno non è stata ancora presentata, nonostante il governo abbia il dovere di presentarla entro giugno) sottolineava la crescita dei casi: “Nonostante negli ultimi 15 anni si sia assistito ad una riduzione complessiva del numero dei decessi per overdose - si legge nella Relazione -, dal 2016 notiamo un leggero aumento dei decessi droga correlati, soprattutto per eroina”.
I dati ufficiali arrivano dall’ultimo rapporto della Direzione centrale dei servizi antidroga (Dcsa) pubblicata qualche mese fa. Secondo i servizi antidroga, per il secondo anno consecutivo “crescono le morti per overdose che, nel 2018, segnando un aumento del 12,84% rispetto all’anno precedente, raggiungono quota 334, con un incremento pari a 38 unità”. Secondo il rapporto della Dcsa, “in circa la metà dei casi, la causa del decesso è da attribuire al consumo di oppiacei (154 casi per eroina), ma ci sono anche altre sostanze: in 64 casi, infatti, si è trattato di cocaina, in 16 metadone, in due metamfetamina, in uno rispettivamente amfetamina, benzodiazepine, furanilfentanil e psicofarmaci. In altri 94 casi la sostanza non è stata indicata”. Secondo la Dcsa, dal 1973 (anno in cui hanno avuto inizio le rilevazioni in Italia dei decessi per overdose), sono complessivamente 25.405 i morti causati dal consumo di stupefacenti.
Per avere dati ufficiali sul 2019 occorre attendere, ma sul web da qualche anno è attivo un progetto di monitoraggio dei decessi per overdose in tutta Italia. Si chiama GeOverdose.it e nasce dal gruppo di interesse "Riduzione del Danno" della Società italiana tossicodipendenze. La mappa mostra anche i casi più recenti di decessi per overdose: dal 1 gennaio 2019 al 29 agosto 2019 sono 157 i decessi, 112 i ricoveri (anche se il dato è parziale) e 57 i decessi sospetti. I dati sulla mappa mostrano un’alta concentrazione di casi in Veneto, con 27 decessi per overdose, di cui il 74 per cento per eroina. Segue la Lombardia con 20 decessi, l’Emilia Romagna con 17, il Lazio con 15 e la Campania con 14. L’impennata di casi in Veneto è segnalata anche nel rapporto della Dcsa. “Nel 2018 le regioni più colpite in senso assoluto sono state il Piemonte e il Veneto con 36 casi, seguite dalla Toscana ed Emilia Romagna (34), Lombardia (32), Lazio (29) e Campania (21)”.
Quello che colpisce è il cambio di rotta avvenuto in alcune regioni negli ultimi 10 anni. Nel Lazio, ad esempio, si è passati dagli 87 decessi del 2009 ai 29 nel 2018. In Veneto, invece, dal 2015 al 2018 i casi sono raddoppiati passando da 15 a 36. È il Nord Italia a far segnare per il 2018 il maggior numero di decessi rilevati dalle Forze di Polizia o segnalati dalle Prefetture, con quasi la metà dei casi rilevati a livello nazionale (49,1%). Un altro 26,05% di decessi per overdose ha riguardato il Centro, mentre al Sud e sulle Isole la percentuale è del 24,85%. La regione più colpita negli ultimi dieci anni in senso assoluto resta tuttavia il Lazio con 462 decessi. Segue la Campania (399 casi), la Toscana (330), l’Emilia Romagna (326), il Piemonte (322), il Veneto (254) e la Lombardia (242).