Notizie sotto i riflettori. Sono diverse le notizie relative al mondo scuola che hanno “occupato” la scorsa settimana l’attenzione dei media
Licei "made in Italy" e il caso dell'insegnante sospesa.
Sono diverse le notizie relative al mondo scuola che hanno “occupato” la scorsa settimana l’attenzione dei media e che fanno riflettere.
Partiamo dall’ultima decisione del Governo che – informa una nota del ministero dell’Istruzione e del Merito – ha avviato “un piano di assunzioni a tempo indeterminato di docenti, in attesa dello svolgimento dei concorsi previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza” (Il mitico Pnrr).
L’importanza è sotto gli occhi di tutti, così come all’attenzione di tutti sarà la reale attuazione del Piano e soprattutto la sua efficacia. Come ha spiegato il Ministro, infatti, “con l’importante piano di assunzioni di docenti che abbiamo deciso di affiancare alle misure previste dal Pnrr, puntiamo a creare le condizioni per il regolare avvio del prossimo anno scolastico, assicurando la continuità didattica per gli studenti, la qualità dell’insegnamento e la riduzione del precariato”. Un passo avanti nella direzione della qualità della scuola sottolineata in ogni occasione e supportata recentemente dalle decisioni sullo stipendio dei docenti e dalle dichiarazioni sul valore della professione. Assicurare continuità didattica e soprattutto un avvio di anno scolastico senza “cattedre vuote” o il solito balletto di insegnanti a coprire temporaneamente classi che attendono di avviare davvero le attività, sarebbe un risultato importante.
“Inoltre – è ancora il ministro Valditara a dichiararlo – il Ministero fornisce una risposta pronta e significativa ai ragazzi con disabilità, con la più rilevante immissione in ruolo di docenti di sostegno degli ultimi anni, rendendo più selettive le procedure di reclutamento”. Anche in questo caso l’intenzione è importante. Le carte poi sono da vedere, comprese quella della imminente procedura concorsuale per gli insegnanti “che abbiano maturato 36 mesi di servizio – precisa il Ministero – o siano in possesso dei 24 crediti formativi universitari”.
Un’altra notizia che ha fatto parlare un po’ tutti è quella del liceo del “made in Italy”. Curiosa definizione, che usa un termine straniero per dare importanza a una realtà che vorrebbe essere tutta italiana. Al di là delle stravaganze, l’indirizzo di questo liceo – hanno subito sottolineato gli esperti e i commentatori – non sarebbe altro che quello delle scienze umane con opzione “economico sociale” con attenzione speciale ai contenuti più “italiani” e. ad esempio, il sacrificio della seconda lingua straniera nel biennio (però aumentano informatica e storia dell’arte). Siamo ancora all’inizio, vedremo cosa verrà deciso e probabilmente se ne parlerà l’anno prossimo. Attenzione però – anche nelle parole – ai rischi di una cultura identitaria che invece che aprire al mondo chiude su se stessi.
Un ultimo cenno: maestra sospesa da scuola per aver fatto recitare in aula Padre Nostro e Ave Maria. Ecco la notizia che stuzzica le redazioni.
Nel merito è difficile entrare, perché bisognerebbe conoscere bene il contesto in cui è avvenuto l’episodio. Così come è chiaro che anche in questo caso, come in tutti quelli che riguardano provvedimenti importanti, la trasparenza e le tutele di garanzia sono importanti.
Un pensiero semplice però si può fare: Ave Maria e Padre Nostro probabilmente stanno bene fuori da scuola anche e forse soprattutto se – come pare abbia dichiarato l’insegnante – “tutti i bambini seguono le lezioni di religione e si stanno preparando per la prima comunione”. Per piacere, non facciamo confusione.