Noi Padova. L'associazione si racconta con Nives Mazzaro a Andrea Varotto
Percorso arricchente, opportunità per creare ponti. Nives Mazzaro (attuale vicepresidente) e il consigliere Andrea Varotto condividono la loro esperienza all’interno del consiglio d’amministrazione del territoriale
All’interno di un percorso si profila sempre l’opportunità di tracciare il punto della situazione per fare una verifica e orientarsi quindi al meglio. È il momento, dunque, di raccogliere i frutti di quanto è stato fatto in associazione, volgendo lo sguardo all’orizzonte, allo stesso tempo, a ciò che si prospetta per il futuro. Nives Mazzaro, vicepresidente del territoriale Noi Padova, e il consigliere Andrea Varotto tracciano il bilancio della loro esperienza.
«Sono al termine del mio secondo mandato nel direttivo – spiega, senza nascondere un po’ d’emozione, Nives Mazzaro – è stato un percorso davvero importante, formativo, arricchente. Sono arrivata in questo gruppo otto anni fa proveniente dal circolo Noi di Stra. Con il presidente Fabio Brocca e con i consiglieri si è creato subito un clima d’intesa. Il nostro obiettivo è stato, fin dall’inizio, quello di essere più vicini ai circoli, cercando di offrire loro ciò di cui avevano più necessità, senza mai dimenticare l’aspetto evangelico e quel ruolo che ci è proprio come associazione, cioè avvicinare le persone alla parrocchia».
Il consiglio d’amministrazione delle realtà Noi, da statuto, rimane in carica quattro anni dopodiché si procede al suo rinnovo, con votazione da parte dei presidenti dei circoli affiliati. Il cda è composto da un presidente, un vicepresidente, il consigliere spirituale e altri consiglieri; ci sono poi un segretario e chi cura l’amministrazione.
«Anche per me l’esperienza di consigliere è stata assolutamente positiva – commenta Andrea Varotto che proviene dalla parrocchia di Rio di Ponte San Nicolò ed è al termine del primo mandato – c’è stata subito una comunione di idee e di progettualità. Entrare nel cda mi ha dato l’opportunità di creare ponti con il mio e con altri territori, facendomi portavoce dei bisogni dei circoli. Quest’esperienza mi ha permesso di essere, insieme al gruppo, punto di riferimento per i circoli. Certo il Covid ha cambiato alcune modalità di lavoro che c’erano prima, ora le attenzioni devono essere diverse. Ci troviamo in un periodo di transizione e credo sarà sempre più importante interrogarsi su come avvicinare le persone più fragili, come gli anziani. Allo stesso tempo vanno pensate progettualità più specifiche per coinvolgere i gruppi dei giovani, il tutto mantenendo il carattere di missionarietà di Noi associazione, che deve rimanere a 360 gradi».
Nonostante la pandemia abbia dato un duro colpo alle attività dei circoli, i rappresentanti del consiglio di amministrazione sono certi che quest’esperienza possa offrire nuova linfa all’associazione. «Sono convinta che i circoli siano un supporto importante per le parrocchie – riprende Mazzaro – e credo molto nella responsabilità del ruolo di consigliere; per questo penso sia fondamentale che i candidati a questo incarico abbiano maturato esperienza e sensibilità nella propria comunità. Per quanto riguarda la mia persona, resterò senz’altro a disposizione per qualsiasi contatto o supporto fosse necessario; il cuore rimane legato fortemente a questa associazione e soprattutto alle persone con cui si è creata una splendida sintonia».
Un’associazione che continua a rinnovarsi
Nonostante la complicata situazione sanitaria, Noi Padova non si è fermata: fin da inizio anno ha cercato di dare nuovi spunti ai propri affiliati e ora sta operando per rinnovarsi nel senso più stretto del termine. L’aggregazione laicale, sorta nel 2002 ed eretta dal vescovo Mattiazzo come “associazione privata di fedeli”, ha cambiato lo statuto nel 2019 ed è un’associazione di promozione sociale che opera in ambito diocesano con valori evangelici e a servizio dei centri parrocchiali. Ogni quattro anni è previsto un rinnovo delle cariche per garantire la massima democraticità dell’ente: sono aperte infatti le candidature per il territoriale, ma anche per alcuni circoli. Nell’avvicendarsi dei consiglieri si consiglia sempre di mantenere una parte con esperienza ma, nel contempo, di dare spazio a nuove persone, soprattutto se giovani, facendo attenzione anche alle “quote rosa”, per permettere così di ottenere un equilibrio salutare per l’associazione stessa.