Nel presepe il desiderio di pace. La rassegna annuale della Difesa del Popolo
Non poteva che essere la pace il tema “principe” dei presepi che come ogni anno i lettori della Difesa ci hanno inviato via mail all’indirizzo presepi@diocesipadova.it per la tradizionale rassegna sui nostri canali social e nell’edizione cartacea.
Iniziamo il nostro viaggio dal presepe della famiglia di Andrea Colotti:
una Natività semplice, allestita in una capanna al centro di un trittico tra cielo azzurro, roccia bianca e legno marrone.
Il secondo presepe, realizzato da Pietro Baron con i nipoti Riccardo, Filippo, Matilde e Michele, si fonda su una base di legno circolare: qui, “tutte le strade portano a Cristo”, dato che i sassi di gesso compongono un’evidente freccia che porta verso l’origine della Salvezza.
Con il terzo presepe entriamo nella Basilica del Santo di Padova per ammirare uno dei presepi allestiti quest’anno: è quello di fra Giambattista “Giambo” Scalabrin, che restituisce una tipica corte contadina veneta sotto l’arco affrescato da Giotto. Questa e le altre Natività – che hanno visto il lavoro di presepisti come Nicolò Celegato e Mauro Marcato – hanno una forte connotazione giottesca e resteranno visitabili in basilica in sino a fine gennaio.
Un richiamo alla guerra, fatto di minacciosi elicotteri e droni sullo sfondo, accompagna il presepe della parrocchia della Natività della Beata Vergine in Stra.
Sono in ferro, invece, i presepi forgiati dal fabbro-artista Mario Mastellaro di Arre: «Ogni anno – ci scrive Mariagrazia Mastellaro – con l’avvicinarsi del periodo natalizio le sue mani e la fantasia si mettono al lavoro per creare questi capolavori».
Dopo il ferro, la luce. Il presepe di Saida Puppoli di Padova è fatto con un filo di luce: «Persino la stella cometa che ha aiutato a seguire il cammino verso Gesù è meno luminosa della Sacra Famiglia».
Ambientazione realistica per il presepe della scuola primaria Fogazzaro di Padova, con materiali poveri. «Mostriamo così che Gesù era povero – scrivono dalla scuola – come dice la storia narrata nel Vangelo».
Ma è la pace – e la nascita del Re della Pace – il tema prediletto dai presepisti. Giuliano Berton di Saccolongo ha posto la Sacra Famiglia in una stazione della metropolitana di Kiev, sotto i bombardamenti russi, per un presepe esposto in una vetrina di un negozio nel centro del paese.
“Ponti di pace” è il titolo del presepe della parrocchia di Ronchi di Casalserugo. Tre ponti per rappresentare la forza di volontà, la trasparenza e lo studio per trovare nuove strade per risolvere i conflitti.
Adriana e Bernardino Andretta, infine, nel presepe celebrano le loro nozze d’oro: le statuine e la cassetta di frutta che fa da capanna hanno 50 anni, mentre la montagna è composta dal sughero rinvenuto durante il viaggio di nozze in Sardegna.
Virginio Miotti di San Giorgio in Bosco fa giganteggiare sulla Natività in giardino una bandiera della pace: «Contemplando la nascita di un bambino tutta l’umanità può ritrovare se stessa nella verità del Vangelo».
