Naufragio a Lampedusa: la voce di uno dei soccorritori del 3 ottobre 2013, “oggi un dolore che si ripete, da allora non è cambiato nulla”
“La tragedia di oggi mi sembra fotocopia di quella del 3 ottobre 2013, anche se il numero dei morti è minore di allora”.
Lo dice al Sir Simone D’Ippolito, subacqueo soccorritore dei migranti naufragati al largo di Lampedusa sei anni fa, riferendosi al naufragio che si è verificato la scorsa notte. Finora sono stati recuperati 13 corpi.
“Le condizioni del mare ieri erano abbastanza proibitive. Sono passati sei anni ma è cambiato poco o nulla. La politica non è riuscita a intervenire – aggiunge D’Ippolito -. Queste tragedie non devono succedere, soprattutto alle porte di Lampedusa. È ancora più doloroso. Queste persone vedono la salvezza a poca distanza ma invece ci lasciano la vita. Sentendo le testimonianze di coloro che erano a bordo sembra che tra i dispersi ci siano 7 o 8 ragazzini”.
Parlando dello stato d’animo dei lampedusani, il sub spiega che “molti sono coinvolti nei soccorsi, soprattutto i pescatori” quando si verificano naufragi di migranti. “Noi viviamo queste tragedie in maniera più intensa. Speriamo che sia sempre l’ultima volta, ma purtroppo non è mai così. Ci colpiscono queste vicende come è stato per me il 3 ottobre scorso. Negli anniversari ricordo e ne risento interiormente”.