Movimento studenti di Azione Cattolica. Un esame di Stato quasi normale dopo quasi tre anni di insicurezze

Negli ultimi due anni di scuola, a causa della pandemia, l’esame di maturità si è svolto solo con la prova orale e sono stati tolti il compito d’italiano e la seconda prova (previsti tradizionalmente).

Movimento studenti di Azione Cattolica. Un esame di Stato quasi normale dopo quasi tre anni di insicurezze

Quest’anno frequento la quinta liceo e per mesi i miei compagni e io ci siamo chiesti cosa avremmo dovuto affrontare a giugno. Le notizie erano confuse, ognuno ipotizzava qualcosa di diverso. La decisione finale del ministro Bianchi è arrivata il 31 gennaio, lasciando stupita la maggior parte degli studenti e dei docenti. Ci sono state molte manifestazioni di dissenso, ma ormai i piani erano questi: prima prova compito d’italiano, seconda prova orale. Il nostro percorso scolastico di questi cinque anni non è stato di certo quello standard: la Dad, seppure sia una buona alternativa per le emergenze, non garantisce un apprendimento pari a quello della didattica in presenza. Molti di noi si chiedono: «Siamo preparati abbastanza per questa prova? Non pesa in noi il disagio generato dalla pandemia e da questi tre anni instabili?». Io non saprei sinceramente dire se lo siamo, ci sono anche molti fattori che variano da scuola a scuola. Non tutti gli istituti sono riusciti a tener testa alla pandemia con soluzioni ottimali. Inoltre l’aggiunta della seconda prova è arrivata tardi, dopo molti mesi in cui ci si aspettava solo l’orale (per metterci alla pari con gli studenti degli ultimi due anni) o al massimo la prima prova. Tuttavia, per favorirci ed evitare che questo gravi troppo sui voti, è stato riformato il numero dei crediti e si è stabilito che la seconda prova verrà scelta dagli insegnanti di ogni istituto, che credo comunque terranno conto dei nostri percorsi scolastici. Di certo il pensiero del ministro è rivolto al ritorno della normalità e alla didattica tradizionale, che – spero molto – negli anni prossimi potranno essere totalmente garantite. Comunque, nonostante alcune insicurezze e indecisioni, sono contenta che, dopo questa dura prova, finalmente avrò concluso il mio percorso scolastico. Questi anni sono stati parecchio travagliati; è stato difficile mantenere stabilità e costanza negli impegni, ma spero che questo cambiamento porti a qualcosa di migliore. L’esame di maturità, alla fine, è uno di quegli ostacoli che, mentre lo vivi, può creare angoscia e tensione, ma, quando lo superi, lasci alle spalle un periodo della tua vita che non vivrai più. Quindi cerco di viverla sia con la naturale agitazione per fare un buon lavoro, sia con speranza, per riguardare indietro un giorno con soddisfazione.

Lucia Longhi

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