Montenegro: legge sulla libertà religiosa infiamma i Balcani. Solidarietà dei Patriarcati ortodossi
Patriarcati ortodossi uniti nel difendere la Chiesa ortodossa serba in Montenegro. A scendere in campo per chiedere la revisione della legge sulla libertà religiosa approvata il 26 dicembre scorso dal Parlamento e soprattutto la fine delle ostilità e delle violenze ancora contro gli stessi vescovi locali sono il patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I, il patriarca Ireneo della Chiesa ortodossa serba e il patriarca Kirill di Mosca e di tutte le Russie.
In una intervista rilasciata al quotidiano di Belgrado “Kurir” e pubblicata ieri, il patriarca Bartolomeo fa sapere di aver scritto una lettera al presidente montenegrino Milo Djukanović per chiedergli di non intraprendere le nuove misure previste dalla legge sulle comunità religiose.
“Questa legge non è giusta”, afferma Bartolomeo ribadendo che anche per il Patriarcato ecumenico “la sola Chiesa canonica in Montenegro è la diocesi metropolitana del Montenegro della Chiesa ortodossa serba e che il solo arcivescovo canonico del Montenegro è il metropolita Anfilochio”. Bartolomeo usa poi parola molto dure contro la Chiesa autocefala del Montenegro confermando con estrema chiarezza che il Patriarcato ecumenico non le concederà mai l’autocefalia. “No, no e no! La Chiesa in Montenegro è la Chiesa ortodossa serba e non ci sarà mai alcun cambiamento”.
Anche sua santità il patriarca serbo Ireneo ha chiesto alle autorità dello Stato del Montenegro, in particolare ai membri del Ministero dell’Interno, di “porre immediatamente fine al brutale terrore esercitato contro la Chiesa ortodossa serba, il suo clero e il suo popolo fedele. Le percosse inflitte al vicario vescovo di Dioclea mons. Metodio, ai sacerdoti e ai fedeli ortodossi, per la sola ragione che sono serbi e ortodossi, è un atto senza precedenti in Europa dalla caduta del fascismo e dalla fine del terrore bolscevico”.
“Oggi nessuno dovrebbe rimanere in disparte rispetto a ciò che sta accadendo nell’ortodossia mondiale”, scrive da Mosca il patriarca Kirill, invitando a inviare lettere di supporto all’arcivescovo del Montenegro Anfilochio “per esprimergli il nostro amore e per dire che la Chiesa russa rimane con gli ortodossi del Montenegro. È molto importante che coloro che soffrono oggi in Montenegro sentano il sostegno della nostra Chiesa”.