Migranti, don Colmegna: “Basta scontro ideologico, servono soluzioni condivise”
Secondo il presidente della Casa della carità di Milano, “l’Italia ha bisogno che la politica smetta di alimentare divisioni e sentimenti di rancore e si impegni a elaborare una nuova legge, che promuova legalità e regolarità, sia rispettosa dei diritti umani e serva al Paese per crescere”.
ROMA - Domani, giovedì 11 Luglio, la Camera dei Deputati ospiterà l’incontro “Perché ci conviene”, un appuntamento organizzato dai promotori di “Ero Straniero”, la proposta di legge all'esame della Commissione Affari Costituzionali di Montecitorio, con la partecipazione di parlamentari e rappresentanti di Banca d’Italia, Istat, Inps, Confindustria e Cia – Agricoltori Italiani.
“Un momento di confronto significativo, che conferma come l’interesse a ricercare nuove soluzioni per la gestione del fenomeno migratorio non riguardi solo chi fa accoglienza, ma chi si preoccupa del futuro del Paese”, spiega don Virginio Colmegna, presidente della Fondazione Casa della carità, tra i promotori della campagna “Ero Straniero – L’umanità che fa bene”.
“In Italia – prosegue don Colmegna – da troppo tempo il dibattito a livello politico sull’immigrazione è condizionato esclusivamente da uno scontro ideologico che genera sentimenti di odio e rancore, impedendo di discutere seriamente di questo fenomeno epocale e di trovare soluzioni di buon senso, per una sua gestione che sia rispettosa non solo della legalità, ma anche dei diritti umani e serva al futuro del Paese”.
“È questo il senso della proposta di legge popolare di Ero Straniero, che ha raccolto una domanda che arriva da più parti, dai cittadini italiani, dagli amministratori locali, dagli imprenditori, dagli stessi migranti: una domanda di regolarità. Con questa proposta di legge, vogliamo sfatare il mito che noi promotori siamo per un’accoglienza indiscriminata: siamo per un’accoglienza regolata. Siamo i primi a essere preoccupati per la sicurezza e non sottovalutiamo le paure della gente. Quello che chiediamo è di avere strumenti legislativi, affinché l’accoglienza si possa tradurre in possibilità di inclusione, in lavoro, in coesione sociale”, prosegue il presidente della Casa della carità, che conclude: “Sono convinto che la proposta di legge di Ero Straniero sia una seria base di discussione per una nuova politica sull’immigrazione. Per farla arrivare in Parlamento, abbiamo raccolto 90mila firme autenticate; è stato un grande impegno, che merita di essere conosciuto, discusso e sostenuto con convinzione”.