Migranti, arrivi in calo in Italia e Europa. Record in Grecia
Cosa sta succedendo nel Mediterraneo? I numeri in diminuzione rispetto allo scorso anno, mostrano un picco record nella penisola ellenica dove in un mese sono arrivate 7000 persone, più degli arrivi in Italia dall’inizio dell’anno. E si teme una nuova crisi umanitaria
ROMA - Nel 2019 sono 57.189 le persone arrivate in Europa via mare, attraverso il Mediterraneo. Più della metà dei migranti è sbarcata in Grecia (31, 265), 18.758 sono stati gli arrivi in Spagna, mentre 5.324 quelli in Italia, 1048 si registrano a Malta e 794 a Cipro. Le stime sono contenute nell’ultima rilevazione dell’Alto Commissariato Onu per i rifugiati (Unhcr) datata 2 settembre 2019.
Lo scorso anno gli arrivi erano stati più del doppio: a fine 2018 infatti si registravano 141.476 persone, nel 2017 oltre 185 mila. In generale, dunque, stando alle stime dei primi 9 mesi il calo dei flussi via mare è significativo. Nonostante la sovraesposizione mediatica del tema è proprio il nostro paese a registrare il numero più basso. Secondo i dati del Viminale , infatti, nello stesso periodo dello scorso anno si registravano in Italia 19.929 arrivi, a inizio settembre 2017 la cifra sfiorava quota 100 mila (99.126). La riduzione rispetto a i due anni precedenti è del 74 per cento rispetto al 2018 e del 94 per cento rispetto al 2017. Una diminuzione dovuta principalmente dalla politica di deterrenza degli sbarchi, che tiene insieme il contrasto alle operazioni umanitarie di soccorso in mare e il processo di esternalizzazione delle frontiere, iniziata con il governo Gentiloni, quando alla guida del ministero dell’Interno c’era il dem Marco Minniti e continuata nel periodo successivo con il leader della Lega, Matteo Salvini.
Stando ai dati, dunque, oggi il nostro è il paese europeo, che si affaccia sul Mediterraneo, a ricevere il flusso minore di arrivi (insieme a Malta e Cipro). Basti pensare che in Grecia il mese scorso sono arrivate circa settemila persone (una cifra record che non si registrava da tre anni), duemila in più del totale degli arrivi in Italia dall’inizio dell’anno. Il 30 agosto, in un solo giorno sono sbarcate 650 persone. Numeri che per la penisola ellenica rappresentano l’inizio di una nuova possibile crisi: sulle isole di Lesbo, Samos e Chios sono bloccate migliaia di persone. Nel centro di Moria le organizzazioni umanitarie, da Save the children a Medici senza frontiere, denunciano condizioni disumane.