Migranti, ResQ People: “Stop alla barbarie nel Mediterraneo”
Dopo la prima missione di salvataggio, l'appello del presidente Luciano Scalettari alla politica e alla società civile: “Non è accettabile che finanziamo la Guardia costiera libica”. Dal 2017 stanziati complessivamente oltre 32 milioni di euro per le motovedette libiche
“Questa non è gestione dei flussi migratori, è barbarie”. Luciano Scalettari, presidente di ResQ People to People, nuova nave umanitaria che ha appena concluso la sua prima missione di salvataggio di profughi nel Mediterraneo centrale, lancia un appello alle forze politiche ma anche a tutta la società civile: “Come Italia bisogna arrivare a un momento di chiarimento e di cambiamento dei rapporti con la guardia costiera libica. Non è accettabile che noi finanziamo questa barbarie”. La nave di ResQ People ha salvato nella settimana di Ferragosto 166 persone tra cui 12 minori, compresi bambini sotto i 5 anni e uno di 9 mesi. “Ma abbiamo intercettato anche barchini ormai vuoti, perché era intervenuta prima la guardia costiera libica che aveva riportato i migranti in Libia, quindi in campi di detenzione in cui sono vittime di violenze e soprusi”. Secondo quanto ricostruito dalla ong Oxfam, dal 2017 ad oggi l'Italia ha sborsato 32,6 milioni di euro alla Guardia costiera libica.
“Non è pensabile che nel Mediterraneo si continui con questa sorta di 'gioco del guardia e ladri', con le motovedette libiche che tengono d'occhio anche le navi delle ong per magari anticiparne le mosse”, aggiunge. Come è successo il 13 agosto, quando la ResQ People ha assistito a una intercettazione da parte della guardia costiera libica in zona Sar (Search and Rescue) maltese. La nave umanitaria “si stava dirigendo verso tre imbarcazioni in legno, segnalate dall’aereo di ricerca di Pilotes Volontaires – ha denunciato in un comunicato di quei giorni la stessa ResQ People -. Una motovedetta della guardia costiera libica è sopraggiunta sulla scena e ha proceduto a intercettare i barchini, portando a bordo circa 40 persone. Il comandante della ResQ People ha contattato via radio la motovedetta libica, sottolineando che ci trovavamo in area Sar maltese. La ResQ People non ha potuto far altro che assistere a questo atto e documentare tutto”.
La delusione e la preoccupazione per le interferenze della guardia costiera libica sono “bilanciati” dalla soddisfazione per aver salvato comunque 166 migranti. “E ci ha rincuorato il sostegno, anche attraverso i social network, di tante persone - sottolinea Scalettari -. Cercheremo di rafforzare questa comunicazione attraverso i social, anche per dar vita a una diversa narrativa sui salvataggi”.