Maurizio Viscidi, Padova, Milan e Nazionale. Il calcio, fede e studio
«Come calciatore ero bravino, tecnico, ma mi mancava intanto la fisicità, non ero potente e nemmeno avevo la cosiddetta vis agonistica. Per come la vedo adesso, arrivo a dire quasi una eccessiva educazione, che ha finito per inibirmi un po’ sul piano dell’aggressività. Bello da vedere insomma, niente di più: Allievi a Vicenza, poi non riconfermato, campionato Berretti a Montebelluna e idem… Pensavo di aver chiuso col calcio e la mia fortuna è stata l’Isef, potendo così occuparmi comunque di sport».
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