Mario aspira al diaconato. La celebrazione a Rossano Veneto. "A servizio, come l'asinello che portò Gesù"
Mario Marcon inizia il suo cammino verso il primo grado del sacramento dell'ordine: il rito per la presentazione della domanda di ammissione tra i candidati al diaconato permanente avvenuto il 29 gennaio nel duomo di Rossano Veneto alla presenza del vescovo Claudio.
«Ero molto emozionato la sera della domanda di ammissione: il vescovo stesso prima di iniziare la celebrazione eucaristica, quando gli ho detto che non mi sentivo degno di ciò che stavo iniziando, con una risposta semplice ma efficacissima mi ha rasserenato: “Nessuno di noi è degno, ma il Signore ci chiama comunque”». Sono le parole con cui Mario Marcon ritorna al rito per la presentazione della domanda di ammissione tra i candidati al diaconato permanente, avvenuto il 29 gennaio nel duomo di Rossano Veneto alla presenza del vescovo Claudio, di altri sacerdoti e diaconi. Sposato da 38 anni con Rosella e padre di tre figli, matura il desiderio di diventare diacono attraverso un percorso umano e spirituale piuttosto articolato: innanzitutto nella famiglia d’origine, dove con i genitori e i fratelli sperimenta una fede semplice ma profonda, autentica. Dagli 11 ai 18 anni l’esperienza con i padri camilliani di Mottinello, dove con lo studio alimenta e cura anche la propria fede. Poi il servizio e la formazione nella parrocchia d’origine di Rossano Veneto, in varie realtà e gruppi tra cui l’Azione cattolica, associazione alla quale sia Mario che la moglie Rosella sono sempre stati legati: in essa apprendono il valore della preghiera e della comunione ecclesiale.
La svolta per la vocazione al primo grado del sacramento dell'ordine è iniziata verso l’anno 2000, confrontandosi con l'allora parroco don Sergio Martello che «ha posto in me questo desiderio, un “seme” che è cresciuto provocandomi nel mio percorso, nella preghiera», afferma l’aspirante diacono. Successivamente inizia a frequentare la Scuola interdiocesana di formazione teologica con sede a Bassano del Grappa. Un momento importante di crescita spirituale è l’incarico come ministro straordinario dell’Eucarestia: «L’incontro con i malati, le loro esperienze di dolore e di profonda fede mi aiutano a comprendere che il protagonista non sono io ma è Cristo stesso».
Un altro sacerdote importante è don Paolo Carletto, attuale parroco di Rossano: nomi, volti che arricchiscono il suo percorso umano e spirituale. «Ciò che mi ripeto spesso e di cui sono profondamente convinto e desidero esserlo anche dopo – a Dio piacendo – l’ordinazione, è che io sono “l’asinello” che porta Gesù; anche questo animale in un certo modo è stato necessario, ha trovato il suo spazio nel Vangelo».