Lo scandalo abusi travolge i Boy scouts of America. Da una pagina dolorosa l’opportunità di rinnovarsi
A due giorni dalla dichiarazione di bancarotta, e dopo le centinaia le azioni legali presentate per abuso sui minori, stanno diventando migliaia i casi che, come un diluvio, stanno travolgendo i Boy scouts of America. La maggior parte risale agli anni '60, '70 e '80, perché in tempi più recenti le politiche di prevenzione, i controlli severi sui precedenti penali, la formazione certificata del personale e la presenza congiunta di più leader durante le attività hanno instaurato una prassi di sicurezza quasi assoluta
(da New York) “I consigli e le unità dei boy scouts sponsorizzati dalle parrocchie cattoliche e da altre entità vicine non saranno interessati dal caso di fallimento dai Boy scouts of America”, ha affermato Jim Weiskircher il presidente della Commissione nazionale dello scoutismo cattolico. La notizia dell’istanza di protezione dalla bancarotta presentata dai Boys scouts of America (Bsa) per far fronte alle centinaia di azioni legali presentate per abuso sui minori ha scosso gli Usa e il mondo dello scoutismo. Weiskircher, in una mail inviata al Catholic News Service, ha precisato che tutti i consigli e le unità scout locali cattolici continueranno “le loro attività come al solito, e monitoreranno attentamente la situazione”.
Sentori dello scandalo che ha travolto lo scoutismo li aveva avuti la Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, che lo scorso primo gennaio, quando aveva rotto i ponti con i Bsa e aveva preferito introdurre un proprio programma di formazione ben distinto.
A due giorni dalla dichiarazione di bancarotta sono migliaia i casi che come un diluvio stanno travolgendo l’organizzazione.
Perché solo ora se molte delle vittime sono state abusate decine di anni fa e alcuni Stati avevano anche archiviato le pratiche, in rispetto alle norme locali? Dopo le dolorose vicende di abusi avvenute nella chiesa cattolica e in quella battista, molti Stati invece hanno varato leggi più attente alle vittime e senza limiti temporali di denuncia, come è accaduto a New York, in New Jersey, in Texas e in Arizona.
Infatti la maggior parte dei casi presentati dagli avvocati risale agli anni ’60, ’70 e ’80; mentre l’organizzazione ha dichiarato che nel 2018 sono stati denunciati cinque presunti casi di abuso, proprio perché le politiche di prevenzione, i controlli severi sui precedenti penali, la formazione certificata del personale e la presenza congiunta di più leader durante le attività hanno instaurato una prassi di sicurezza quasi assoluta.
Fin dal 1920, i Boy Scout d’America hanno conservato file riservati che elencavano il personale e i volontari implicati in abusi sessuali,
allo scopo dichiarato di tenere lontani i predatori dai giovani. In una deposizione giudiziaria di fine gennaio gli elenchi contenevano i nomi di
7.819 sospetti abusatori e 12.254 vittime.
Negli ultimi anni, l’organizzazione ha dovuto fare i conti con un numero di iscrizioni sempre più basso, soprattutto dopo che ben 400mila membri si sono ritirati, facendo precipitare anche la sostenibilità di alcuni progetti. Nel 2017 si era aperta la possibilità del tesseramento anche alle ragazze ma non è servito comunque a frenare il declino. La dichiarazione di protezione dal fallimento, fanno sapere nel sito ufficiale dei Boys Scouts d’America, non interferirà sui consigli locali, sul loro patrimonio, sulle attività pianificate e sui tanti progetti di servizio in atto, ma la diffidenza e il ritiro di molti finanziatori non preannuncia un roseo futuro per l’organizzazione di Baden Powell, che negli Usa ha toccato, in passato, anche i 4 milioni di iscritti. I consigli locali pur finanziariamente indipendenti sono stati invitati a inviare donazioni per l’assistenza delle vittime. Bsa, nonostante l’istanza di fallimento che sospenderà alcune cause civili,
sarà costretta a vendere alcune delle sue vaste proprietà, inclusi campeggi e sentieri escursionistici, per raccogliere fondi da destinare ad un fondo fiduciario di compensazione delle vittime che potrebbe superare un miliardo di dollari.
Intanto nel mezzo della tempesta legale, per garantire una linea di credito gli scout hanno dovuto già ipotecare le proprietà della leadership nazionale, tra cui il quartier generale di Irving, in Texas, e il Philmont Ranch, oltre 140.000 acri di terra nel New Mexico.
“Siamo oltraggiati dal fatto che ci siano state occasioni in cui le persone hanno approfittato dei nostri programmi per danneggiare bambini innocenti”,
ha dichiarato Roger Mosby, presidente e Ceo della BSA invitando tutte le vittime a farsi avanti. “Sebbene non ci sia nulla che possa annullare il tragico abuso subito, riteniamo che il processo del capitolo 11, (cioè l’istanza di protezione dal fallimento) fornirà un equo risarcimento a tutte le vittime mantenendo l’importante missione della Bsa” ha concluso il presidente.
Il fallimento rappresenta una svolta dolorosa per un’associazione che è stata un pilastro della vita civile americana per generazioni e un campo di addestramento per i futuri leader.
Raggiungere il grado di Eagle Scout (Aquila) è stato uno dei risultati di cui politici, dirigenti d’azienda, persino astronauti si sono vantati, inserendolo persino nei curriculum e nelle biografie ufficiali.
“Purtroppo nel passato, alcuni giovani sono stati gravemente feriti da adulti senza scrupoli “, ha concluso Weiskircher. “Lo scoutismo sotto gli auspici della Chiesa cattolica continua ad essere un eccellente programma per aiutare i giovani a crescere e sviluppare i valori centrali del discepolato cristiano”. E il presidente del Comitato cattolico degli Scout assicura che a livello locale, “animatori e gruppi sono tutti impegnati nel rendere più che sicuri i loro programmi”.