Le comunità parrocchiali: ministri della carità e profeti della vera giustizia
Le comunità parrocchiali saranno laboratori di fraternità, scambio, collaborazione e incontro tra chi opera nel campo del sociale, dell’inclusione, del lavoro, della politica intesa nel suo senso più alto
Si è parlato molto di rinnovamento delle nostre comunità parrocchiali durante tutto il percorso del Sinodo e le aspettative già alte nelle fasi iniziali non hanno smesso di crescere. Quale Chiesa per il futuro ci è richiesta dal nostro contesto e dalla storia, cioè dallo Spirito? Ora abbiamo un frutto, quello dei ministeri battesimali e forse qualcuno vede tradite le aspettative iniziali, ma se entriamo nello specifico, mi sembra che le prospettive siano di grande apertura e rinnovamento, almeno potenziali... Certo non è una nuova struttura, di per sé, a dire novità e cambiamento, ma lo è senz’altro il modo di interpretare e di mettere in atto i nuovi strumenti. Il ministero della carità, che il Sinodo ha voluto completare con altre sfumature che includono fragilità, prossimità e fraternità, ha una potenzialità di grande portata. Se interpretato in chiave missionaria, pone la parrocchia nel territorio con un compito di scambio e collaborazione con altri soggetti, in particolare quelli che si occupano di sociale, di inclusione, di lavoro, di partecipazione alla cosa pubblica, di bene comune, cioè di politica (intesa nel suo senso più alto). Nell’accezione della testimonianza, invece, stimola le nostre comunità a diventare tali, cioè a elevare la significatività delle relazioni interne, a essere laboratori di fraternità in cui l’apporto e la valorizzazione di tutti accoglie le diversità e costituisce una sorta di richiamo alla fraternità universale. Questo ministero ha anche una dimensione profetica che si ispira al Magnificat, il canto della Vergine Maria, che intravede la logica di Dio nel ribaltamento di quella umana e per la quale coloro che sono considerati insignificanti dal pensare comune posseggono il segreto dell’esistenza. Plasmare la comunità cristiana come comunità povera che ha cura per chi è ai margini e proporre un modello che smentisce la logica del potere, del possesso e del successo è forse il compito più alto di questo ministero.
Lorenzo Rampon
Caritas Diocesana
Acqua di riposo, di redenzione, di santificazione...
«Fa’ apparire quest’acqua/ come acqua di riposo, acqua di redenzione,/ acqua di santificazione,/ purificazione dal sudiciume della carne e dello spirito,/ scioglimento dei legami, remissione delle colpe,/ illuminazione delle anime, lavacro di nuova nascita,/ carisma di filiazione, veste d’incorruzione,/ rinnovamento dello spirito, sorgente di vita» (benedizione dell’acqua battesimale nel rito bizantino)