"Il silenzio uccide più della mafia". Il grido dei giovani riempie le piazze di Padova
Partecipatissima la manifestazione di Libera a Padova, che ha visto la presenza di studenti, associazioni, sindacati, il vescovo di Padova Claudio Cipolla e il patriarca di Venezia Francesco Moraglia. Tra gli slogan: "La cultura e la storia fanno la memoria", per tenere gli occhi aperti contro le mafie anche al Nord.
Ci sono le istituzioni, i sindacati e le associazioni ma soprattutto i ragazzi di ogni fascia d'età che accompagnati dai loro insegnanti percorrono le strade di Padova tenendo in mano le bandiere di Libera e gridando che "Il silenzio uccide più della mafia" e che "la cultura e la storia fanno la memoria". Sono arrivati da ogni parte d'Italia, da Sondrio a Molfetta. In questa prima giornata di primavera c'è soprattutto la Chiesa Padova con il vescovo Claudio Cipolla e quella di Venezia con il patriarca Francesco Moraglia. Don Ciotti li ringrazia dal palco per la loro presenza perché sono la memoria di tutti i religiosi che hanno tracciato un solco di legalità nella Chiesa.
Tanti ragazzi nelle sale degli otto seminari pomeridiani organizzati da Libera per la Giornata della Memoria e dell’impegno per le vittime delle mafie. Ma anche semplici cittadini con la voglia di sapere, capire e metterci del loro per cambiare il futuro. Si è parlato di tutela del lavoro con Maurizio Landini che avverte: “Attenzione. Non basta definire il valore in euro di un ora di lavoro per essere apposto con la coscienza. lavorare non è solo guadagno ma è costruzione di diritti come quelli di assentarsi per la malattia, per le ferie o sperare in una pensino”. Si è riflettuto: sul dilagare delle droghe che oggi sono usate come mezzo per il divertimento e forse per questo sempre più giovanissimi (sotto i 15 anni) le usano, sul ruolo della politica che ha il dovere di sorvegliare e sulla grande rivoluzione che silenziosamente le donne stanno portando avanti grazie a Libera e il progetto #Liberidiscegliere che da la possibilità di una seconda possibilità a chi vuole uscire dalle famiglie criminali. La difesa del popolo ne ha parlato sul numero 3 di gennaio 2019 con un’intervista all’avvocato Enza Rando, vice presidente di Libera.