Giornata acqua, Unicef-Oms: l’emergenza fa più vittime delle guerre
A livello globale 1,42 miliardi di persone, con 450 milioni di bambini, vivono nelle aree ad alta vulnerabilità idrica, la probabilità di morire a causa della scarsità o mancanza di acqua è 20 volte maggiore rispetto ai proiettili e alle bombe o agli incidenti stradali. L’appello al governo italiano e alle governance planetarie partito dal secondo webinar dei Sapiens tecnologici, evento in avvicinamento a Ete (Earth technology expo)
Nella Giornata mondiale dell'acqua un appello al governo italiano e alle governance planetarie per risolvere i problemi legati all'acqua, che miete più vittime delle guerre, è partito dal secondo webinar dei Sapiens tecnologici , oggi in corso al Dipartimento nazionale della Protezione civile, appuntamento moderato da Mario Tozzi e Debora Cocco in avvicinamento a Ete (Earth technology expo, che si svolgerà alla Fortezza da Basso di Firenze, dal 5 al 8 ottobre prossimi).
"Nel tempo dei cambiamenti climatici, nonostante il 71% del pianeta sia azzurro per l'acqua, nonostante l'acqua sia il primo indicatore di sconvolgenti mutamenti climatici, i "potenti" della Terra non le dedicano un G20 o un G7 e nemmeno uno speech nelle assise mondiali né un capitolo negli Accordi sul clima (come quello siglato a Parigi del 2015 e nelle successive Conference of the Parties della Convenzione delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici)", spiega Erasmo D'Angelis, segretario generale dell'Autorità di bacino dell'Italia Centrale. L'ultimo rapporto Unicef-Oms, i cui dati sono stati elaborati dalla Fondazione Earth Water Agenda e presentati questa mattina durante il webinar, rivelano che il 40% dell'umanità soffre l'emergenza acqua. A livello globale 1,42 miliardi di persone, con 450 milioni di bambini, vivono nelle aree ad alta vulnerabilità idrica di 80 paesi tra Africa, Asia e Medio Oriente, e nelle baraccopoli del mondo più povero l'acqua potabile è un sogno. Altri 2,5 miliardi non ne hanno a sufficienza nemmeno per l'igiene di base e per le necessità nutritive. La probabilità di morire a causa della scarsità o mancanza di acqua è 20 volte maggiore rispetto ai proiettili e alle bombe delle guerre o agli incidenti stradali. Anche la lotta al Covid è quasi impossibile senza accesso all'acqua. Assente o inquinata (colera, epatite A, tifo, poliomielite, diarrea acuta) uccide un bambino sotto i 5 anni ogni 18 secondi. Non solo, generano migrazioni bibliche: uno studio della Banca mondiale, rilevato dalla Fondazione Ewa Earth water agenda avverte che si metteranno in moto entro il 2050 almeno 143 milioni di migranti climatici, come conseguenza di siccità e mancanza d'acqua, carestie, epidemie, inaridimento di aree agricole, aumento del livello del mare con rischi di sommersione delle isole "da sogno" come gli atolli del Pacifico e di tratti costieri mediterranei, e devastazioni di aree urbane per eventi meteo-catastrofici tra l'Asia centrale e l'Africa subsahariana occidentale.
La situazione in Italia è migliore che altrove, perché l'Italia è il Paese più ricco d'acqua d'Europa e tra i più ricchi del mondo ma tra i più poveri di infrastrutture idriche soprattutto al Sud. "Siamo beneficiati da una media di 305 miliardi di m3 l'anno di acqua piovana, una dotazione record, superiore a quella di tutti gli altri Paesi dell'Unione, col record europeo di corsi d'acqua: 7.494, di varia lunghezza e dimensione con 1.242 fiumi, 347 laghi e 538 dighe con altrettanti laghi artificiali e oltre 20mila piccoli specchi d'acqua regionali, e 1.053 falde che sotto le nostre montagne custodiscono serbatoi di acqua purissima" spiega nel suo libro "Acque d'Italia" Erasmo D'Angelis, segretario generale dell'Autorità di bacino dell'Italia Centrale. Per evitare gli sprechi di risorsa si sta puntando sulla tecnologia: il servizio idrico integrato ha avviato i suoi percorsi di digital transformation sviluppando sistemi intelligenti di monitoraggio, gestione, misura e telemisura, migliorando anche la comunicazione e la trasparenza. Sono diversi i cluster tecnologici, applicati soprattutto dalle multiutility come Acea, A2a, Iren ed Hera e dalle aziende più performanti come quelle toscane, che danno slancio alla buona manutenzione del patrimonio idrico con controlli in remoto dell'infrastruttura per garantire la sempre più elevata efficienza nella distribuzione e la migliore qualità della risorsa idrica, come spiegato dal direttore dell'Ete Mauro Grassi nel corso del Webinar; questi temi si approfondiranno nel Primo Forum dei Paesi del Mediterraneo il prossimo ottobre a Firenze, nel contesto di ETE Expo.