Giacomo Possamai, 31 anni, "grande elettore" dal Veneto. Il presidente della Repubblica «Deve rappresentare il Paese, non un partito»
«Tra i Presidenti del passato sono legato alla figura di Carlo Azeglio Ciampi».
Lo raggiungiamo a casa, via meet, ancora positivo al Covid. Giacomo Possamai, 31 anni, capogruppo del Pd in Consiglio regionale è fiducioso di negativizzarsi entro il 24 gennaio. Alle 15 il grande appuntamento è in Parlamento per la votazione del successore di Sergio Mattarella. Oltre a lui i Grandi Elettori del Veneto sono Roberto Ciambetti (intervista a lato ndr) - come Possamai alla prima esperienza - e Luca Zaia, che invece è alla terza elezione (Napolitano bis nel 2013, Mattarella nel 2015 e adesso si vedrà).
Possamai, come sta?
«Bene, bene. Sono solo un po' raffreddato».
Emozionato per l’incarico?
«Sono molto felice. Sento la grande responsabilità. È uno dei momenti più delicati per il nostro Paese e sappiamo bene come sia importante la continuità di un governo che possa portare avanti il Pnrr e di un presidente che sappia garantirla».
Sarà un elettore "obbediente" o voterà secondo coscienza?
«La votazione per il Capo dello Stato ha la caratteristica particolare di non avere candidati. Non c' è, cioè, una lista
di persone tra le quali scegliere».
Beh, uno ce ne sarebbe: Silvio Berlusconi.
«L’ha detto ai giornali, ancora una volta conferma l'anomalia…»
Berlusconi a parte, voterà secondo coscienza?
«Sì, sicuramente voterò secondo coscienza una persona che sia all'altezza del ruolo. Che sia il più possibile rappresentativo dell’intero Paese, e non di una parte politica».
Se per assurdo si dovesse per forza votare una donna, che nome scriverebbe nella scheda?
«Sarei molto contento di scendere a Roma per votare una donna. Ce ne sono tante che farebbero degnamente il Presidente della Repubblica. Sarebbe un onore ancora più grande fare parte dei Grandi elettori che per la prima volta mandano al Colle una donna».
Che cosa rappresenta per lei il Presidente della Repubblica?
«Si tratta dell'uomo o della donna che impersona profondamente lo Stato e le istituzioni. Una figura di garanzia che deve rassicurare, deve dare l' idea che anche nei momenti di difficoltà, anche quando le forze politiche sono in crisi, il Paese è salvo. È il garante della continuità».
È legato in particolare a un Presidente del passato?
«Sono molto legato a Carlo Azeglio Ciampi, un Presidente che ha incarnato la figura del padre della patria degli italiani, un uomo molto attento. Ma anche Giorgio Napolitano e ovviamente Sergio Mattarella sono figure di grande rilievo».
A proposito di Matterella. Se il Parlamento si mettesse in ginocchio, sarebbe quasi costretto a continuare il percorso.
«Non lo so. Mattarella in merito è stato molto chiaro, vuole fermarsi. È evidente che c’è una stima infinita per l'attuale Presidente che ha fatto benissimo il suo compito. Se mai ci fosse questa possibilità sarebbe una soluzione eccellente, ma lui non vuole».
Scenderà a Roma con Ciambetti?
«(Sorride) Perchè no? Andrò a Roma in treno. Se Roberto mi vuole, volentieri. Se lo intervista glielo chieda, vediamo che cosa risponde».
Marta Randon