Genitori e insegnanti: alleati. Esperienza di didattica a distanza alla primaria
Ancora a carnevale sembrava un’ipotesi fantascientifica, eppure dal 2 marzo anche io mi trovo coinvolta in questa novità: la didattica a distanza o, come mi piace di più, la scuola in salotto.
È un’avventura tutta nuova, che si sviluppa e cambia di giorno in giorno, una vera esperienza di soluzione di problemi perché qui non c’è nessuna ricetta, nessuna istruzione per l’uso, ma tanti suggerimenti, idee, supporti che però mi chiedono di farli miei, di essere creativamente progettati e realizzati nella concretezza delle mie capacità e possibilità e delle capacità e possibilità di ciascuno dei miei alunni e alunne.
Nel progettare la didattica a distanza la mia collega e io ci siamo accordate su alcune scelte che abbiamo condiviso con i genitori: questi giorni non sono una vacanza con compiti, ma sono scuola, vissuta con modalità diverse. Ogni mattina inviamo una mail con le indicazioni per la giornata: tenere un ritmo, restare in comunicazione fa bene ai ragazzi e fa bene a noi. Abbiamo chiesto di interagire, semplicemente via mail: c’è spazio per raccontarsi, per porre dubbi e domande, per inviare un lavoro ben riuscito o che ha creato difficoltà. E così ci siamo viste tornare un video di A. che ha raccontato a voce una storia su un libro costruito con la mamma. E abbiamo corretto e commentato un lavoro di matematica che S. non ha capito e mi ha spedito.
La grande fortuna è che non sono sola, ma continuamente mi confronto, mi organizzo, mi incontro con la mia collega di classe, nel contesto più ampio del gruppo dei maestri e delle maestre della mia scuola e di tutto l’Istituto. E poi ci sono le occasioni di scambio con amici insegnanti in altre scuole. Questa mi sembra una grande opportunità: approfittare della situazione strana e nuova per confrontarsi maggiormente.
Questa didattica ha bisogno di internet: per inviare mail, per condividere video lezioni o video letture, per giocare sulla piattaforma di coding che già usiamo a scuola, per leggere il registro elettronico e altro. È una grande occasione per scoprire un uso più ampio, più educativo di questo mezzo che tutti maneggiamo quotidianamente. Abbiamo scelto però di dare delle indicazioni quando chiediamo ai ragazzi di connettersi: chiedere il permesso ai genitori e definire un tempo massimo. Anche con la scuola in salotto, l’alleanza tra genitori e insegnanti va coltivata e sostenuta, anzi forse ancora di più ora che i genitori possono sentirsi tutto il carico educativo sulle spalle.