Fondo politiche sociali, ok a riparto. Bonaccini: “Boccata d’ossigeno”
La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome di ieri, 1 agosto, ha dato il via libera al riparto di 391,7 milioni. Il 40% delle quote regionali andrà a infanzia e adolescenza. Al via il Sistema informativo dell’offerta dei servizi sociali
ROMA - Due quinti delle risorse del Fondo nazionale politiche sociali sarà destinato ai servizi per l’infanzia e l’adolescenza; risorse anche per finanziare azioni per bambini e famiglie vulnerabili e prende il via, inoltre, il sistema informativo dell’offerta dei servizi sociali. La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome ha dato il via libera ieri, 1 agosto, alla ripartizione del Fondo nazionale politiche sociali per il 2019. Ad annunciarlo è il presidente della Conferenza, Stefano Bonaccini, che a margine dell’incontro parla di una “boccata d’ossigeno per il welfare”. Si tratta di 391,7 milioni di euro per il 2019 a cui bisogna aggiungere la quota di oltre 2,2 milioni di euro di fondi destinati al ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. È lo stesso Bonaccini a spiegare i dettagli della ripartizione dei fondi. “Il 40% delle quote regionali dovrà essere destinato – ha detto Bonaccini – per interventi e servizi nell’area dell’infanzia e dell’adolescenza, coerentemente con quanto previsto da Piano sociale nazionale 2018-20. Non meno di circa 4 milioni dovranno poi finanziare azioni a favore di bambini e famiglie in situazione di vulnerabilità, così come stabilito da un accordo Stato-Regioni-Enti locali del dicembre 2017. Altre risorse, più di 2,2 milioni, sono poi attribuite al ministero per un’assistenza tecnica per garantire un’applicazione omogenea su tutto il territorio nazionale”.
Per Bonaccini, inoltre, ci sono anche altre due “buone notizie”, a aggiunto a margine della Conferenza. “La prima è relativa al riparto di 28,7 milioni, ovvero della parte del Fondo nazionale per l’infanzia e l’adolescenza destinata a 15 comuni, cosiddetti ‘riservatari’ così come previsto dalla legge 285 del 1997 - ha spiegato Bonaccini -. La seconda è che prende il via il Sioss, cioè il Sistema informativo dell’offerta dei servizi sociali, frutto di un lungo lavoro tecnico Stato-Regioni-enti locali”. Al Sioss il compito di assicurare una compiuta conoscenza dei bisogni e delle prestazioni sociali erogate a livello territoriale dal sistema integrato degli interventi e dei servizi sociali. “Informazioni estremamente utili per la programmazione, la gestione e il monitoraggio delle politiche sociali”, si legge in una nota della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome.