Fish e Fand alla Conferenza nazionale sulla disabilità, tra proposte e “appelli”

Vincenzo Falabella (Fish) ha consegnato il documento elaborato dalla rete associativa, “segno di consapevolezza”. Focus su salute, Lea e Leps. Pagano (Fand): “Nella legge delega, fondamentale semplificare l'accertamento”

Fish e Fand alla Conferenza nazionale sulla disabilità, tra proposte e “appelli”

“Oggi è un giorno importante per il nostro Paese e soprattutto per le tante persone con disabilità e le loro famiglie”. Così Vincenzo Falabella, presidente nazionale di Fish, ha aperto il suo intervento alla Conferenza nazionale sulla disabilità, promossa dal ministro Stefani - Siamo partiti con un Codice, poi siamo transitati verso una legge quadro, per arrivare a questa Legge delega, perché i tempi erano stretti. Era urgente un nuovo welfare, che passasse dal welfare di protezione al welfare di riconoscimento dei diritti. Ci assumiamo la responsabilità, nel caso in cui la delega non avesse impatti concreti sulla vita delle persone. Venti mesi sono pochi, dobbiamo da subito scrivere i decreti attuativi che daranno sostanza alla delega”.

Fish ha consegnato al ministro un documento con un elenco di proposte, “che è sintomo della consapevolezza dell'intera rete associativa – ha osservato Falabella - Il corposo documento di proposte che presentiamo oggi alla Conferenza Nazionale è il frutto di un confronto costruttivo che abbiamo tenuto al nostro interno nelle scorse settimane e che è stato redatto grazie al nostro Centro Studi Giuridici e ai contributi arrivati dai vari leader associativi”. Le varie istanze contenute nel documento messo a disposizione sul sito della Fish, sono in generale improntate ad un forte ancoraggio con i paradigmi della Convenzione Onu sui Diritti delle Persone con Disabilità, a partire dal contrasto ad ogni forma di discriminazione e, in particolare, a quelle di genere e di età, nonché all’istituzionalizzazione fino alla segregazione delle persone con disabilità, di cui sostenere con forza la vita autonoma e indipendente.

Sul piano della salute, la federazione chiede un maggiore coordinamento tra le politiche sanitarie, socio-sanitarie e sociali per garantire l’accesso alle cure in condizione di sicurezza anche rispetto alle diverse disabilità.

E' inoltre sollecitato l’aggiornamento dei Lea, al fine di assicurare ai beneficiari progetti di riabilitazione individualizzati, un’efficace ed effettiva integrazione socio-sanitaria, la continuità di assistenza tra ospedale e territorio, compresa la necessità di semplificare i sistemi di approvvigionamento e fornitura alle persone con disabilità delle protesi e degli ausili, garantendo allo stesso tempo il livello di qualità delle stesse. Così come viene sollecitata l’adozione dei Leps, i Livelli Essenziali delle Prestazioni Sociali, da realizzare attraverso la ricomposizione complessiva della spesa corrente: è questa, infatti, un’altra delle urgenze che si presentano, per rispondere al fabbisogno delle persone con disabilità e non autosufficienti.

Sul piano della scuola e del lavoro, infine, Fish chiede di definire adeguati percorsi di inclusione, tramite politiche tese a favorire l’accessibilità e la mobilità, rispettando più in generale l’autonomia e la dignità, al fine di garantire la maggiore indipendenza possibile delle persone con disabilità.

“Mai come adesso – dichiara il presidente Falabella – è richiesta la massima attenzione per fare in modo che continuino ad essere assicurati tutti i servizi essenziali e tutelati gli spazi vitali e le libertà fondamentali delle persone con disabilità e delle loro famiglie. Per questo, attraverso il documento che presentiamo all’attuale Conferenza Nazionale, elenchiamo tutte le misure da noli ritenute necessarie per stimolare l’azione coordinata del Governo centrale con le Amministrazioni Regionali e gli Enti Locali, al fine di avviare una ripresa graduale dei servizi nei diversi settori delle attività sociali, economiche e produttive. Serve – conclude – una strategia appropriata per la concreta attuazione della Convenzione Onu e per l’elaborazione del nuovo Programma di Azione per la promozione dei diritti e l’inclusione delle persone con disabilità, in attuazione della legislazione nazionale e internazionale, sulla strada, una volta per tutte, di un sistema di welfare inclusivo e di comunità”.

Nazaro Pagano, presidente della Fand, ha evidenziato innanzitutto la differenza tra questa Conferenza e l'ultima edizione, che si è svolta a Firenze nel 2016, in cui “ci fu massiccia partecipazione: oggi invece dobbiamo farlo in modo più contenuto dal punto di vista delle presenze, per via del covid. Nel 2016 nessuno poteva aspettarsi un periodo come quello che ancora stiamo vivendo”. Riguardo la legge delega, Pagano ha sottolineato che “l'attenzione deve essere soprattutto alla fase delle procedure di accertamento: occorrono rapidità e semplicità. Ben venga, in questo senso, che la legge delega individui un unico ente accertatore. Mi auguro – ha detto ancora Pagano - che tutto quello che non riuscirà a vedere la luce in questa legislatura possa essere formalizzato nella prossima, con le stesse intenzioni e la stessa visione che oggi il Parlamento ha posto per l'approvazione della legge delega. Noi ci siamo e ci saremo e non faremo mancare il nostro apporto, lo abbiamo fatto anche all'interno dell'Osservatorio con nostri rappresentanti”. Pagano ha quindi rivolto “un ultimo appello ai parlamentari: non dimentichiamoci della legge 112, che va rivisitata e resettata, altrimenti sarà sempre una bella legge ma poco esigibile. Faremo arrivare al ministro il nostro contributo”.

Chiara Ludovisi

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)