Disabilità, Stefani: la legge delega è un lavoro corale, appartiene a tutti

"Da un welfare per la persona ad uno costruito con la persona". Lo ha detto Erika Stefani, ministro per le Disabilità, aprendo i lavori al convegno "Disabilità e legge sul dopo di noi", presso la sala della colonne dell'università Luiss di Roma

Disabilità, Stefani: la legge delega è un lavoro corale, appartiene a tutti

"Questa è una tematica non facile, molto sentita e attuale, ma su cui vi sono ancora molte perplessità e poca conoscenza degli stessi strumenti a disposizione. Oggi dobbiamo interrogarci sulle prospettive della legge 112, dovremmo però tutti continuare a chiederci cosa possiamo fare per trovare le risposte ai bisogni delle persone con disabilità". Lo ha detto Erika Stefani, ministro per le Disabilità, aprendo i lavori al convegno "Disabilità e legge sul dopo di noi", presso la sala della colonne dell'università Luiss di Roma.

"Una di queste risposte- ha proseguito Stefani- può venire anche dalla legge delega approvata ieri in commissione alla Camera dei deputati e questo convegno arriva in un momento in cui ritrovano slancio e forza i principi della legge sul dopo di noi, proprio perché sta cambiando il paradigma dell'autodeterminazione della persona con disabilità: si deve passare da un welfare per la persona ad uno costruito con la persona- ha sottolineato il ministro- Questa è una legge che cambia infatti l'approccio alla disabilità ed è stata inserita nel Pnrr, che è un piano che ha l'obiettivo di far ripartire il Paese, così come questa legge ha l'ambizione di far partire un percorso nuovo per la disabilità".

"Il risultato è stato un testo di legge davvero inclusivo, frutto di un ciclo di audizioni senza dispersioni e di un confronto con il Parlamento continuo: è stato un lavoro corale. Ora questo testo andrà al Senato e ad oltre dieci anni dalla ratifica della Convenzione Onu abbiamo dovuto adottare la definizione di disabilità che è risultato dell'interazione tra le persone e il contesto, non una mera condizione fisica o psicologica", ha detto il ministro.

Stefani ha rimarcato inoltre che "questa non è una riforma che rimarrà sulla carta perché su questo si regge il Pnrr: ottemperanza e adempimento. Questa legge 's'ha da fare', questa legge appartiene a tutti, anche se si cambia governo- chiarisce il ministro- Diritti della persona, partecipazione e progetto di vita, questi i principi cardine della legge delega, vi saranno poi i nuclei valutativi con cui rendiamo vivo il concetto di deistituzionalizzazione delle disabilità- ha spiegato ancora Stefani- Vi sono dei meccanismi sulle risorse, il mondo della disabilità ne ha molto bisogno, il principio però a cui ci siamo ispirati è proprio quello sulla legge del dopo di noi, sulla cui applicazione ci sono evidenti difficoltà anche se l'impianto della legge è buona".

Infine un invito da parte del ministro a continuare il lavoro corale fatto in Parlamento: "per la legge delega servirà maggiore cooperazione tra tutti i soggetti, perché questo ci consentirà di andare molto più avanti, perché la disabilità esce dal suo mondo e diventa sistema, appartiene a tutte le istituzioni, basti pensare a questo convegno organizzato in una università. Ed ormai di disabilità tutte le agende dei politici e dei governi devono parlare, accanto al mondo della formazione quale l'università, che creerà quel mondo di professionalità del domani che lavorerà sempre più con le disabilità", ha concluso il ministro. (DIRE)

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)