Didattica a distanza, il doposcuola per aiutare i ragazzi in difficoltà
Il progetto “Avanti tutta, avanti tutti” di Cifa a Moncalieri (To) vuole dare supporto agli studenti che stanno rimanendo indietro. La referente: “Il rischio è che il divario si allarghi”
Mancanza di strumenti tecnologici, ma anche di motivazione. Oltre alle difficoltà date dall'essere spesso a casa da soli, perché i genitori continuano a lavorare nonostante l'emergenza sanitaria, vivere in case piccolissime, non avere una famiglia in grado di accompagnarli nello studio. Dopo due mesi di didattica a distanza, emergono i problemi. E sono molti i ragazzi che rimangono indietro. I motivi? “La maggior parte fa lezione con il cellulare perché non ha tablet o pc oppure perché, mentre i genitori sono al lavoro, sono dai nonni o da altri parenti che non sono attrezzati per la scuola on line – spiega Maria Alessandra Verrienti di Cifa – Senza contare che il sistema di valutazione è cambiato, niente interrogazioni né verifiche ma solo dialogo e video-lezioni. E chi studiava poco prima, adesso fa ancora più fatica. Il rischio è che il divario si allarghi sempre di più”. Aiutare questi ragazzi a restare al passo con i compagni è l'obiettivo di “Avanti tutta, avanti tutti”, il progetto che Cifa, grazie al finanziamento della Fondazione Compagnia di San Paolo, sta realizzando a Moncalieri, in provincia di Torino, in collaborazione con il Comune, l'associazione Viva – Volare insieme verso l'autonomia di Moncalieri e Ammi, associazione Multietnica dei mediatori interculturali di Torino.
Doposcuola, tablet, supporto psicologico, intermediazione culturale. Dal 27 aprile partiranno 50 percorsi di accompagnamento per il doposcuola con formatori, insegnanti ed educatori. “Stiamo lavorando con i 4 istituti comprensivi del territorio che ci hanno indicato i ragazzi che hanno bisogno di essere aiutati – continua Verrienti che è la referente del progetto per Cifa – e poi stiamo contattando anche le famiglie. Chi vuole che i propri figli siano seguiti può fare richiesta tramite un apposito formulario”. Oltre agli educatori, Cifa sta “reclutando” una rete di volontari tra studenti universitari, genitori, insegnanti in pensione che abbiano voglia di dare il proprio contributo al tutoraggio di questi ragazzi per accompagnarli allo studio e dare loro un incentivo motivazionale. “Abbiamo anche acquistato 20 tablet da fornire agli studenti che non hanno strumenti tecnologici adeguati per fare lezione on line – continua Verrienti – e vorremmo ampliare il servizio di supporto psicologico presente nelle scuole per metterlo a disposizione non solo dei ragazzi, ma anche di famiglie, insegnanti e personale Ata. Tutti stanno attraversando un momento difficile”. La collaborazione con l'associazione di Mediatori interculturali di Torino consentirà di aiutare i ragazzi con background migratorio, “le famiglie di origine straniera sono circa il 10% a Moncalieri ma questa percentuale aumenta fino al 17% tra gli studenti”. Del progetto fa parte anche Viva Volare insieme verso l'autonomia, associazione di mamme e insegnanti di ragazzi con leggera disabilità o disagio sociale che promuove attività sportive e ricreative.
Una rete anche per il post-emergenza. Il progetto di Cifa ha una durata di due mesi, fino al termine di questo anno scolastico. “Ma cercheremo di andare avanti finché potremo per tenere coinvolti i ragazzi che si stanno progressivamente staccando dal mondo della scuola – precisa Verrienti – Per questo stiamo lavorando con il Fablab for kids di Torino che promuove corsi di coding e robotica, giochi con le nuove tecnologie per sviluppare le competenze stem. Vorremmo inventare un modo per agganciare i ragazzi, per andare loro incontro con attività ludiche e didattiche che ne stimolino l'interesse”. E per i prossimi mesi l'obiettivo è mantenere attiva la rete di volontari, formatori ed educatori perché anche l'inizio del prossimo anno scolastico sarà impegnativo.