Dalla guerra alle ong alla xenofobia: Italia nel mirino di Human rights watch
L’organizzazione internazionale sottolinea, in particolare, come nell’ultimo anno ci siano stati almeno 15 momenti di stallo in mare “poiché le autorità italiane hanno negato il permesso alle navi delle ong di sbarcare persone salvate in mare”
ROMA - La guerra alle ong, la diminuzione delle richieste d’asilo, l’aumento dell’intolleranza e della xenofobia. C’è anche l’Italia tra i paesi segnalati dal Rapporto sui diritti 2020 di Human rights watch. L’organizzazione internazionale sottolinea, in particolare, come nell’ultimo anno ci siano stati almeno 15 momenti di stallo in mare “poiché le autorità italiane hanno negato il permesso alle navi delle ong di sbarcare persone salvate in mare. A giugno, l'allora ministro degli Interni Matteo Salvini ha approvato un decreto del governo, convertito in legge dal parlamento ad agosto, che consente all'Italia di negare l'autorizzazione alle ong di entrare nelle acque territoriali, di sequestrare le navi e di multare i proprietari - si legge nel report - Un nuovo governo, in carica da settembre, ha parlato di una riforma del decreto”.
Human rights watch ricorda che a metà novembre, 9.942 persone hanno raggiunto l'Italia via mare, (dato Unhcr) un calo del 55% rispetto al 2018. “I decreti del governo hanno istituito in agosto una procedura accelerata di asilo alla frontiera e in ottobre un elenco di 13 cosiddetti paesi di origine sicuri i cui cittadini ora affrontano una presunzione legale non hanno bisogno di protezione - spiega il rapporto - Le statistiche ufficiali hanno mostrato che le domande di asilo sono diminuite di oltre il 50% rispetto all'anno precedente. Nei primi sei mesi dell'anno, i tassi di rifiuto si sono attestati intorno all'80%, in modo significativamente superiore al tasso di rifiuto del 58% nel 2017. Ciò è dovuto in gran parte all'abolizione, alla fine del 2018, dei permessi di protezione umanitaria”.
Non solo, ma l’ong mette in guardia anche “dall’aumento dell’intolleranza, dell'odio razziale e religioso e della xenofobia e del ruolo dei leader politici e dei membri del governo nel consentire o incoraggiare questi fenomeni” come già fatto ad agosto, dall'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani (Ohchr). Inoltre, come già segnalato dall’organizzazione Lunaria, significativo è l’aumento dei crimini razzisti nel 2018: 126 incidenti rispetto ai 46 del 2017. Infine si ricorda la legge per combattere la violenza di genere entrata in vigore ad agosto.” La legge aumenta le pene detentive per crimini sessuali e violenza domestica, criminalizza il matrimonio forzato e richiede che i pubblici ministeri incontrino entro tre giorni chiunque denunci la violenza domestica o di genere alla polizia”.