Coronavirus. Per motivi “precauzionali” annullato volo umanitario dal Niger
Sessantasei persone dovevano arrivare questa mattina a Fiumicino con un volo umanitario di Carita Italia e Unhcr ma l’arrivo è stato bloccato per decisione del governo. Unhcr: “Ci auguriamo che venga stabilita a breve nuova data”. Caritas: “Siamo riusciti a portare una famiglia che ha bisogno di cure mediche urgenti, torneremo giù presto”
ROMA - Dovevano arrivare questa mattina a Fiumicino le 66 persone del corridoio umanitario dal Niger all’Italia, organizzato da Caritas Italiana, in collaborazione con Unhcr, ma per “motivi precauzionali” il volo è stato annullato. A Roma, insieme agli operatori delle due organizzazioni, è arrivata solo una famiglia di 6 persone, originaria della Siria. La madre, gravemente malata sarà curata in Italia. “La cancellazione dell’arrivo non dipende da noi né da Caritas Italiana ma dal Governo che ci ha informato di aver preso questa decisione in via precauzionale - spiega a Redattore Sociale Barbara Molinario di Unhcr Italia -. Ci auguriamo che una nuova data possa essere stabilita al più presto per permettere ai rifugiati, già provati dalla fuga e dall’attesa in un luogo di transito, di arrivare in Italia”.
Anche se nella comunicazione del governo non viene menzionato chiaramente, il motivo della sospensione sembra legato al protocollo sanitario per il contenimento del coronavirus. Oliviero Forti, responsabile dell’area immigrazione di di Caritas italiana, di ritorno dal Niger, racconta che “la decisione è stata comunicata ieri sera, all’ultimo momento, quando le persone erano già pronte a partire”. “Probabilmente - sottolinea - è frutto dell’evoluzione inaspettata del tema coronavirus in Italia. Credo che si sia deciso di sospendere il corridoio per non creare altri allarmismi: in Niger non ci sono casi di covid 19, inoltre le persone in partenza hanno fatto tutti gli screening medici pre partenza e non hanno alcuna patologia legata a questo tipo di virus”. I migranti, seguiti da Unhcr e Caritas, erano in Niger da diversi mesi, e sono tutti casi vulnerabili. Molti di loro sono passati per l’orrore della carceri libiche.
“La cosa più difficile è stato comunicare alle persone la decisione - aggiunge Forti - abbiamo dovuto spiegare con calma che la partenza è solo rimandata, ma ovviamente non è stato facile. Anche perché queste persone stavano finalmente per fuggire da una vita complicata. Apprezziamo però che il governo ci abbia assicurato che il corridoio è solo sospeso, passata l’emergenza torneremo giù per realizzare il progetto. Siamo anche riusciti a portare in Italia una famiglia, la madre ha bisogno urgente di cure mediche”. La famiglia arrivata stamattina a Fiumicino è originaria di Daraa, in Siria. Dopo essere passata per Arabia Saudita ed Egitto era arrivata in Niger. Verranno accolti ora nella diocesi di Manfredonia, che accoglie già altre famiglie siriane portate con i corridoi umanitari su richiesta dell’unità di resettlement del ministero dell’Interno. La mamma ha un tumore in fase avanzata e sarà curata nel nostro paese.