Coronavirus. Emanuele Alecci, Csv Padova: "Noi ci siamo, uniti e insieme alla città e alla Chiesa di Padova"
«Siamo tutti un po’ spaesati in questo momento. Speriamo che duri poco, ma ho l’impressione che non sarà poi così poco. La cosa è assolutamente inedita per tutti noi ma non ci fermiamo. Moltissime persone ci hanno dato disponibilità per fare volontariato in questi giorni, oltre alle varie organizzazioni che già lo fanno». L'intervento di Emanuele Alecci, presidente del csv di Padova.
Siamo tutti un po’ spaesati in questo momento. Speriamo che duri poco, ma ho l’impressione che non sarà poi così poco. La cosa è assolutamente inedita per tutti noi, ma non ci fermiamo. Moltissime persone ci hanno dato disponibilità per fare volontariato in questi giorni, oltre alle varie organizzazioni che già sono attive.
Nasce così “Per Padova noi ci siamo”, la risposta congiunta per conciliare le necessità con le risorse della comunità e operare in sicurezza: Comune, Chiesa di Padova e Csv in collaborazione con la Protezione civile e il supporto di Banca etica e Produzioni dal basso hanno attivato un coordinamento tra tutte le componenti sociali della città e dato vita a una raccolta fondi (http://sostieni.link/24755) da destinare alle fragilità più estreme per dare una risposta efficace e, quindi, evitare che l’emergenza sanitaria si traduca anche in emergenza sociale.
Abbiamo attivato a Padova questo volontariato civico e dobbiamo capire come indirizzare al meglio queste persone. Abbiamo scritto al Presidente del consiglio Giuseppe Conte, perché non ha mai citato il volontariato nei decreti e ci serve una soluzione.
Sono importanti per noi il riconoscimento, l’incitamento e il conforto delle parole che papa Francesco ci ha dedicato nella sua lettera di qualche settimana fa alla città del Santo e a tutti i veneti. «Sono a conoscenza che questo è l’anno di “Padova capitale europea del volontariato 2020” e in questo momento – di gioia per il riconoscimento europeo e di fatica a causa di questa situazione di pericolo – desidero anch’io unirmi a voi condividendo questa bella pagina di carità» ha scritto il pontefice che ha voluto fosse la parrocchia della casa di reclusione Due Palazzi di Padova, a proporre al mondo le quattordici stazioni della tradizionale Via Crucis del venerdì santo.