Coronavirus. Altri sette casi riscontrati in Veneto. Incertezza tra il personale sanitario di Schiavonia
Salgono a sette i casi registrati di Coronavirus in Veneto. Riunita la task force: in tarda mattinata il collegamento con il presidente del consiglio Conte. Confusione in queste prime ore nell'ospedale di Schiavonia tra lo staff sanitario.
«Stiamo continuando il lavoro nella task force – ha dichiarato il presidente del Veneto Luca Zaia a Marghera, dove è riunito il vertice per l’emergenza – A mezzogiorno ci collegheremo con il presidente del Consiglio dopo aver sentito il commissario Borrelli e il ministro Speranza. Abbiamo altri sette casi di positività, tra cui due familiari del signor Trevisan (la prima vittima ndR.), la moglie e la figlia».
Zaia ha specificato: «Parliamo di un virus con una bassa letalità, ma la letalità è tra le persone dalla salute già provata e con altre patologie».
Secondo altre fonti il numero sarebbe salito ad otto. Le condizioni del paziente di Mira sarebbero gravi.
Intanto, fonti interne all’ospedale di Schiavonia, dove è stata riscontrata la positività dei primi due casi, i residenti di Vo’ Euganeo, tra cui l’anziano morto nella notte, riportano la confusione di queste prime ore convulse. Lo staff medico che non era presente al momento della scoperta del contagio non è stato fatto rientrare stamane a lavoro. I sanitari presenti, tutti negativi al test del tampone, restano ancora confinati nel nosocomio. È giunta la notizia della chiusura dell’ospedale, ma non si sa ancora chi si occuperà, nei prossimi giorni, dei pazienti ancora ricoverati.
Pronta la tendopoli della Protezione Civile, allestita nella notte, ma che ancora non è operativa.