Confesercenti: ci vuole una iniezione massiccia di liquidità nelle piccole imprese del commercio del turismo e dei servizi
"Non possiamo pensare di rispondere alla gravissima situazione economica dei commercianti degli esercenti e di tantissimi altre piccole imprese semplicemente spostando le scadenze dei pagamenti tributari e contributivi. Oppure con il credito d’imposta sulle locazione o con qualche ritocco di tasse locali".
"I primi provvedimenti governativi sono sicuramente un passo avanti ma di fronte ad una emergenza che ogni giorno che passa pare destinata a prolungarsi ulteriormente, questi provvedimenti si manifestano nella loro insufficienza. Ad esempio - continua Rossi - bene le riduzioni su Tari, Cosap ecc. ma si tratta di minori costi non ricavi, bene il credito d’imposta sulle locazione ma appunto è un credito che vedremmo più avanti come pure lo slittamento delle rate dei mutui che però dovremmo pagare mentre la situazione di queste imprese e drammatica ora.
Ad esempio, pensiamo ai bar ai ristoranti che si sono trovati con i frighi pieni di merce che hanno dovuto buttare oppure agli ordini di prodotti pasquali già arrivati e che non potranno vendere ma dovranno pagare. Pensiamo al mondo della moda con i campionati primaverili già in casa le ricevute bancarie da pagare ed i negozi chiusi con il campionario primaverile invendibile quando apriranno. Potrei continuare con gli ambulanti oramai fermi in quanto per i divieti di uscire nessuno vende da settimane, pensiamo agli agenti di commercio che sono fermi con gli ordini e potranno ripartire ben dopo la fine dell'emergenza. Con gli esempi potremmo andare avanti per molto , albergatori, B&b, agenzie di viaggio, professioni turistiche, studi professionali, attività di servizio ecc.
Tutte queste attività possono sopportare una situazione come questa per un tempo limitatissimo. Queste aziende vivono nei ricavi giornalieri che reinvestono nella loro attività immediatamente. Se la situazione come oramai certo, continuerà ancora, queste imprese non saranno in grado di riprendere con i loro mezzi.
C'è bisogno di un intervento massiccio, per dare liquidità a queste aziende. Una vera e propria operazione di finanza pubblica che tenga conto dell'effettiva perdita di fatturato delle aziende rispetto agli anni precedenti rivolta a chi vende, a che fornisce servizi per dare loro la possibilità di rilancio.
C’è bisogno di un intervento ampio a favore di tutte quelle aziende che a seguito della emergenza virus hanno visto loro attività azzerare o dimezzare i loro ricavi. Solo un intervento di questo tipo, chiude Rossi potremmo pensare che dopo l'emergenza sanitaria non ci troveremmo a chiudere per quella economica".