Caritas Antoniana, aiuto per i bambini in Burkina
Su caritasantoniana.org è possibile sostenere il progetto del Giugno Antoniano direttamente con una donazione di importi differenti. Suor Luigina, missionaria italiana originaria di Scalenghe, piccolo comune torinese, ha imparato a conoscere i bambini di Koudougou uno a uno e ha trovato il modo per toglierli dalla strada
Sono i bambini di strada di Koudougou nel Burkina Faso il nucleo del progetto della Caritas Antoniana per la festa del Santo. «Solitamente – spiega padre Giancarlo Zamengo, direttore generale del Messaggero di sant’Antonio – in questi progetti che caratterizzano la festa andiamo a visitare i luoghi, in modo da incontrare le persone, le comunità, viverci insieme. Quest’anno invece ci siamo serviti di chi vive lì in loco. L’idea di fondo è costruire un piccolo villaggio per questi bambini che vanno via di casa perché subiscono abusi o perché sono in situazione di povertà tale che la famiglia non riesce a mantenerli. Il punto di partenza è la casa delle suore che verrà attrezzata per accogliere 30 bambine, le più fragili, e poi accanto c’è un terreno per realizzare un piccolo villaggio dove costruire un pozzo e le attività di scolarizzazione e di autosostentamento».
I racconti sulla situazione dei bambini sono drammatici: le strade di Koudougou sono piene di ragazzini, orfani o abbandonati dalla stessa famiglia, sopravvivono di espedienti; le bambine rischiano di finire nel circuito della prostituzione; i ragazzi di essere reclutati dalla criminalità come corrieri della droga o bambini soldato.
In questo anno di pandemia la Caritas Antoniana ha rivolto la sua attenzione anche alle necessità del nostro territorio. Da una parte sono cresciuti i bisogni di base e quindi si è cercato di favorire progetti che riguardavano mense per i poveri, come l’anno scorso, in varie regioni di Italia, non solo nel nostro territorio. Accanto a questo, sono stati avviati anche progetti di rinascita per famiglie che hanno perso il lavoro attraverso un fondo di solidarietà istituito diversi anni fa con cui Caritas Antoniana sviluppa progetti di accompagnamento in modo che di fronte a queste situazione di emergenza le famiglie non perdano la speranza di poter ripartire e ricominciare.
«Sono aumentate le criticità – conclude padre Zamengo – però è cresciuta anche la solidarietà e l’attenzione nei riguardi di chi è in difficoltà. È stato un anno di grande crisi, ma anche di grande attenzione verso chi si è trovato coinvolto in situazioni critiche. Sicuramente anche per quest’anno la priorità sono proprio i bisogni primari delle famiglie: il bisogno alimentare, l’aiuto ai bambini per la scolarizzazione con la speranza che questo tempo di Covid sia lasciato alle spalle. Quindi attualmente il più grande problema sarà sostenere famiglie fragili a causa del lavoro. Vogliamo vedere questa festa del Santo come un raggio di luce e quest’anno ci sono tanti segni di speranza. È cresciuto tantissimo il bisogno di relazione, non sono relazioni vuote, ma nel segno della solidarietà e del prendersi cura gli uni degli altri e nell’affidarsi insieme all’aiuto e all’intercessione di sant’Antonio vedendolo come un aiuto e un compagno di viaggio».