Arcella Tales, una parte di quartiere che vuole raccontare la propria vitalità
Domenica 30 settembre, l'associazione Le Mille e un'Arcella ha portato nel patio di via Zize e lungo la ciclopedonale, l'evento "Arcella Tales". Musica, arte, dibattiti, letture e riflessioni tra bambini e residenti con una precisa convinzione: prima di essere riqualificati, gli spazi urbani e i luoghi pubblici hanno bisogno di essere abitati
Un tempo c’era l’ex scuola steineriana Waldorf; poi una carcassa lenta da smantellare a causa dell’amianto trovato in quantità superiori a quelle ipotizzate. Da maggio, davanti alla scuola elementare Giacomo Leopardi, c’è un patio nato con un intento preciso: dare agli studenti e in quel punto del quartiere Arcella, un’area dove poter svolgere attività sportive e ricreative. Attorno, continua a piccoli passi la realizzazione della ciclopedonale che, passando per via Zize, si snoderà nel verde da via Antonio da Murano fino a parco Morandi e oltre.
Un’area che vuole essere vissuta e che incontra lo spirito di una parte di quartiere con un messaggio preciso: prima di essere riqualificati, gli spazi urbani e i luoghi pubblici hanno bisogno di essere abitati. L’associazione Le Mille e un’Arcella, nata a metà 2018 dall’unione di diverse famiglie, crede in questo e dopo l’evento “Strade” di luglio, nella giornata di domenica 30 settembre ha proposto “Arcella tales: il racconto dei racconti”. Con il patrocinio del Comune di Padova, l’associazione è riuscita nel suo intento chiamando a raccolta residenti, curiosi, artisti, musicisti e tanti tanti bambini.
La giornata è iniziata con un biciclettata alla scoperta degli orti urbani al parco Milcovich per poi ristorarsi con un bike nic negli spazi verdi lungo la pista ciclabile. Poi per i più piccoli, fiabe sull’ecologia, sul riciclo e sulla sostenibilità sono state lette camminando lungo il boulevard “green”. E tra laboratori e il progetto “Intrecciamoci” delle cooperativa il Sestante con treccine colorate e bracciali africani per tutti, si è arrivati al cuore del racconto, anzi dei racconti che hanno alimentato il tardo pomeriggio: dall’attore Vasco Mirandola che ha dato voce a racconti e poesie sul tema dell’essere umano e la solidarietà, al musicista Oreste Sabadin con letture ad alta voce, suoni di oggetti e clarinetto. Letture che parlano del rapporto degli esseri umani con alcuni ambienti dove si sono sviluppati forti momenti di comunicazione con gli elementi “naturali” e incrementati i reciproci adattamenti.
Durante la serata, il momento più atteso: lo spettacolo “Condomini su cui finivano le città” che nasce dalla collaborazione tra lo scrittore Francesco Targhetta, finalista Premio Campiello 2018, i musicisti Chiara e Freddie Lee – Father Murphy – reduci da una tournée americana e il video maker Marco Maschietto, esperto di video mapping urbano. Lo spettacolo si è basato principalmente sui testi di “Perciò veniamo bene nelle fotografie”, romanzo in versi ambientato in buona parte all’Arcella, che fu un vero e proprio caso letterario quando uscì nel 2012.
Tra gli eventi corollari, l'iniziativa “regala un diario con l’arte” ha creato una sinergia nell'ambito scolastico. Curato dalla cooperativa Angoli di Mondo, i ragazzi delle terze classi del liceo artistico Modigliani hanno realizzato nuove copertine per alcuni libri che sono stati messi all'asta per sostenere l’acquisto dei diari scolastici per gli alunni dell’istituto Briosco.