Andar per presepi. La Natività parla, ieri e oggi
Nonostante la pandemia Segusino, Piove di Sacco, Codiverno mantengono la tradizione del presepe, adattandola alle normative ministeriali e alla sicurezza dei visitatori.
“Anche il primo Natale era tutto chiuso”: è questo il tema dell’edizione 2020 del famoso presepe artistico di Segusino che quest’anno non sarà visibile al pubblico. «Tenere chiuso, seguendo le normative ministeriali – spiega Carlo Stramare dell’Associazione Presepio artistico di Segusino – è un atto di responsabilità nei confronti dei visitatori e dei volontari. Il presepe c’è: Gesù, Maria e Giuseppe ci sono, l’unica differenza rispetto agli anni scorsi è che non si può entrare. In fondo anche il primo Natale era tutto chiuso, citando mons. Vincenzo Paglia, Presidente della Pontificia accademia per la vita». Salta quindi anche la rassegna alla scoperta dei borghi, ma è possibile comunque ammirare le rappresentazioni all’aperto in Corte Finadri (davanti al municipio), alla scuola primaria, a Riva Secca e Riva Grassa, a Milies e Valpiana. Nella parrocchia invece di santa Lucia, sempre a Segusino, si è ripresa la tradizione del presepe in chiesa realizzato grazie alla collaborazione fra i volontari dell’associazione Amici del presepe e il gruppo dei Giovanissimi.
Anche Codiverno ha dovuto rinunciare al tradizionale presepe vivente, ma in piazza è stata allestita comunque una rappresentazione significativa ambientata nel piazzale di san Pietro. Viene riproposta, infatti, con dei manichini, la scena del 27 marzo, quando Papa Francesco, in una piazza San Pietro deserta ha pregato davanti alla croce. Alla sinistra del colonnato c’è poi la capanna con la sacra famiglia e sotto un gazebo una barca con attorno pannelli con immagini di persone sconosciute. «Il tema – racconta don Fernando Fiscon, il parroco – è quello dell’anno pastorale. Ci siamo concentrati però sulla frase di Papa Francesco: siamo tutti sulla stessa barca. Abbiamo voluto omaggiare, sotto il gazebo, tutte le persone, medici, infermieri, nonni, genitori, preti, volontari che hanno manifestato l’amore di Dio con azioni di solidarietà e bontà aiutando a superare la pandemia. Il presepe è vivo, lo viviamo tutti i giorni nelle famiglie di migranti che arrivano in cerca di una vita migliore. La vicenda di Maria e Giuseppe è una storia che si ripete ogni giorno».
A Piove di Sacco invece, nel Santuario della Madonna delle Grazie i volontari dell’Associazione Madonna delle Grazie hanno allestito il presepe artistico con case alte mezzo metro. Fra i volontari che lo hanno realizzato anche un medico e una infermiera dell’Ospedale di Piove di Sacco.