7mbre santosvaldino a Cristo Re. La festa compie cinquant’anni
Dal 7 al 16 settembre torna il 7mbre santosvaldino, la festa della comunità parrocchiale di Cristo Re che quest'anno festeggia i suoi 50 anni. Per celebrare l'anniversario, è stato creato un libretto che raccoglie il racconto di chi in questi anni ha animato la festa.
Il “7mbre santosvaldino” compie cinquant’anni e si racconta attraverso le voci di quanti in questo mezzo secolo lo hanno vissuto, amato e animato. La festa della comunità parrocchiale di Cristo Re prenderà il via venerdì 7 settembre per concludersi domenica 16. Tra coloro che dal 1968 in poi hanno contribuito a rendere questo appuntamento unico nel suo genere, molti hanno risposto all’appello “Raccontaci la tua esperienza del 7mbre”. Ne è risultato un opuscolo ricco di storie e di ricordi vivi e divertenti. «L’idea – racconta Annamaria Matteucci – era quella di ricostruire le origini e la storia del 7mbre santosvaldino attraverso i racconti dei protagonisti. Le storie raccolte hanno una scansione cronologica, centrata di più sulle origini. Nel suo insieme, è la storia di una comunità e delle persone che si sono messe al suo servizio».
L’obiettivo, come si spiega nell’introduzione, è passare alle nuove generazioni il testimone di un valore identitario basato sull’appartenenza alla comunità e al suo territorio, saldato da legami di amicizie profonde destinate a durare negli anni e animato da una costante spinta innovativa. Tutto quello che è stato fatto in questi cinquant’anni è stato fatto con il cuore e i racconti dei protagonisti ne sono la conferma. Per questo, un cuore rosso e blu è il simbolo dell’edizione 2018, mentre il cinquantesimo compleanno ne è il filo conduttore. Lo stile che caratterizza la festa, fin dall’inizio, è improntato alla sobrietà, all’impegno e alla semplicità. Niente ballo liscio e luna park, ma una riflessione gioiosa e conviviale, all’insegna dell’amicizia, della comunità e del ritrovarsi, anche con persone che si sono trasferite altrove.
Tutto è nato dalla fantasia dei ragazzi che frequentavano il patronato e passavano le estati a organizzare giochi e inventarsi improbabili olimpiadi. «Un gruppo di amici molto legati tra loro, che si ispiravano ai “Giochi senza frontiere” – prosegue Annamaria Matteucci – e sono diventati l’anima dei primi 7mbre. All’inizio le attività erano rivolte prevalentemente ai giovani». Poi sono stati coinvolti gli adulti. Una sera alcune famiglie hanno pensato di fermarsi per una pastasciutta. E da lì è nata anche la grande tradizione del cibo. Attualmente il 7mbre è noto per gli gnocchi e i bigoli fatti in casa, per la qualità della carne e del cibo in generale. La ciliegina sulla torta, è il caso di dire, è rappresentata dal gruppo dolci.
«Tra preparazione, montaggio, cucina e tutto il resto – spiega Giorgio Masiero, coordinatore dei volontari – ci lavorano circa 180 persone. La formula è collaudata, anche se le novità non mancano mai. Da un paio d’anni abbiamo inserito il mercoledì nel quale non funziona la cucina, ma resta aperta la paninoteca. È un invito a tutti i volontari a godersi la serata in compagnia, assistendo almeno a uno degli spettacoli». Nella fattispecie si tratta di mercoledì 12, con l’omaggio a Mina tributato dalla voce di Laura Pirri.
Andando con ordine, il programma degli spettacoli si apre venerdì 7 con il pop-rock dei Linea 26, band padovana vincitrice del Cantagiro 2017. Sabato 8 gli Street quintet proporranno brani famosi rivisti in chiave funky soul fusion. Domenica 9 la Mestrino Dixiland jazz band si esibirà con il trio L’Estrano swing italiano, mentre lunedì 10 saliranno sul palco i Daushasha, band di Trebaseleghe che spazia dalla musica balcanica al punk ai cantautori italiani degli anni ’60.
Dopo il mercoledì dedicato a Mina, il programma riprende venerdì 14 con la serata della comunità, animata da immagini e testimonianze dei gruppi associativi parrocchiali. Sabato 15 è prevista l’attesissima “Notte delle stelle”, concorso dedicato a cantanti, comici, ballerini, attori, maghi, mimi e altri artisti dilettanti, condotto da Fabio Bianchini. Osvaldo street show chiude il programma il 16 settembre con Massimo Farina in Momenti di silenzio e Dario Ziza in È arrivato il conte Von Tok.
Ma il 7mbre santosvaldino è molto di più di buon cibo e spettacoli: « È il momento in cui ci si ritrova, prima dell’apertura dell’anno pastorale, con tutte le realtà parrocchiali», conclude Giorgio Masiero. Oltre all’animazione per bambini, ci sarà il mercatino di oggetti artigianali realizzati dal gruppo Alveare, la mostra del libro e la mostra fotografica dell’associazione “Amici di don Lucio” in memoria di don Lucio Calore, uno degli animatori del 7mbre.
All’insegna dell’impegno anche l’attenzione per alcuni aspetti meno evidenti, come il rigoroso rispetto per l’ambiente, che si manifesta anche nell’utilizzo di materiale biodegradabile già da anni, nell’acqua di rubinetto e in un’organizzazione capillare per la raccolta differenziata. Inoltre, durante tutte le serate la chiesa rimarrà aperta, con il mosaico dell’abside illuminato. Un semplice e discreto invito a fermarsi in preghiera.