Un vecchio e un bambino. Il desiderio comune: deserti trasformati in giardini
Bisognerebbe leggere di più la cronaca bianca per rendersi conto del desiderio dei vecchi di vedere i deserti, compreso quello demografico, trasformarsi in giardini.
Sono oltre 14 milioni nel nostro Paese le persone che hanno superato i 65 anni, pari al 23% della popolazione, tre milioni in più rispetto a venti anni fa. Nel 2042 saranno 19 milioni pari al 34%. I dati provengono dall’Istat, confermano il processo di invecchiamento, richiamano un fenomeno attorno al quale le analisi, le previsioni, i dibattiti si sono susseguiti e si susseguono non sempre tenendo conto che dietro le percentuali e i numeri ci sono persone e storie, fatiche e speranze.
In questo contesto torna spesso l’immagine dell’inverno demografico con il rischio che in una condivisa preoccupazione si inseriscano i non brillanti colori della marginalità e della residualità dei vecchi.
Vittorino Andreoli in un’intervista apparsa nei giorni scorsi in merito al suo ultimo libro “Lettera a un vecchio da parte di un vecchio” risponde: “A Padova, qualche anno fa, mi sono occupato di una comunità per anziani al cui interno c’erano degli asili. Era magnifico: nei giardini si incontravano vecchi e bambini che uscivano da scuola, sembravano una grande famiglia allargata ed erano soltanto sconosciuti che camminavano in un parco”.
Alla giornalista che gli chiede che cosa abbiano in comune un vecchio è un bambino risponde: “Il desiderio cioè la capacità che ciascuno di noi ha di immaginare che, domani, la propria condizione potrà essere diversa da oggi”.
Il desiderio coincide con il futuro e anche per il vecchio come per il bambino questo desiderio lievita e profuma di speranza.
La diversità di espressione è dovuta al passare del tempo, è segnata dalla bellezza mutevole dei volti ma il desiderio di altro e di oltre, di assoluto e di infinito, di felicità e di fraternità, accomuna i pensieri delle stagioni della vita.
Bisognerebbe leggere di più la cronaca bianca, compresa quella della porta accanto, per rendersi conto del desiderio dei vecchi di vedere i deserti, compreso quello demografico, trasformarsi in giardini.
Non sono da ignorare i titoli dei giornali a lanciare l’allarme per gli anziani abbandonati negli ospedali italiani perché nessuno si cura più di loro. Desideri e sogni sembrano crollare.
A dire però che un’altra strada è percorribile sono gli incontri di alcuni noti grandi vecchi con i ragazzi e le ragazze nel desiderio comune di guardarsi negli occhi e di parlarsi con la feconda diversità dei linguaggi.
Con un Papa e a un presidente della Repubblica, con una Liliana Segre e una Dacia Maraini, che non sono le poche eccezioni alla regola, si possono scoprire i vecchi della porta accanto, quelli che dopo aver attraversato i deserti sognano i giardini. Come i bambini.