Se i media inondano la nostra consapevolezza
Qual è il nostro grado di “consapevolezza” verso ciò che accade attorno a noi? Domanda cruciale che serve per cercare non sempre facili risposte alla quotidianità che ci affligge, a partire dalla stessa stucchevole etimologia grammaticale del termine: di “con-sapere”.
«Parola affascinante che denota un fenomeno estremamente intimo e d’importanza cardinale. Non è un superficiale essere informati, né un semplice sapere e si diparte anche dalla conoscenza, più intellettuale», come ci spiega il vocabolario. È quel “con”, in latino cum, cioè insieme, a fare la differenza personale, come individuale. Consapevolezza, con-dividere, con-dire, parole di uso comune che vanno però all’essenza di molte risposte che vorremmo darci o ci fossero date. Torniamo ai fatti, per lo più tristi che...