Revenge porn. Bene la legge ma serve educazione
Revenge porn. La nuova legge è dedicata a tutte quelle donne (e uomini) che, per ricatto o ripicca, sono state vittime di quello che si può finalmente indicare come un reato e non soltanto come una delle tante pratiche associate alle dinamiche digitali. Alla dimensione impositiva e sanzionatoria, va però affiancato un impegno chiaro sul versante educativo e formativo
Come ogni norma penale anche quella sul “revenge porn”, approvata all’unanimità alla Camera il 2 aprile scorso dopo una settimana di polemiche tra maggioranza e opposizione, prevede una condanna. Carcere (da 1 a 6 anni) e pena pecuniaria (da 5 a 15 mila euro) per chi diffonde materiale pornografico del partner senza il suo consenso. Ma non si limita a punire l’esecutore materiale della pubblicazione, bensì anche coloro che, ricevute le foto o i video, decidono di contribuirne alla diffusione.Insomma, una legge esemplare...