Il dolore ci fa diventare noi stessi. Il senso della sofferenza
Nelle diverse forme della sofferenza intesa come male subito (dolore, violenza), male agito (male morale, colpa, peccato) e male «metafisico» (condizione umana finita e mortale), si può individuare una costante: il mistero o l’enigma della sofferenza è sempre collegato con una comprensione del tutto (il “divino”, il mondo fisico o ideale, l’inizio delle cose e la loro fine, l’essenza della realtà, il piano dell’universo o della storia ecc.).
La sofferenza talvolta è “spiegata” a partire da questo sfondo, altre volte ne è l’iniziazione fondamentale alla comprensione. In ogni caso, il modo di guardare alla realtà è strettamente congiunto a quello del comprendere o no, accettare o no, la sofferenza. Il filosofo Byung-Chul Han, in La società senza dolore, definisce la nostra cultura «algofobica»: terrorizzata dal dolore, fino alla paralisi. Se il concetto di vita si riduce all’ambito biologico e quindi medico, vita coincide con la salute e dolore con il...