Governo, “crisi pericolosa: è il tempo delle idee costruttive e della dialettica”
Rossini (Acli): “Le Acli confidano nel Presidente della Repubblica e nell’azione responsabile delle parti politiche. Non serve una maggioranza numerica ma una maggioranza politica basata su programmi”. Arci: “Crisi preoccupante e pericolosa che pagheranno i cittadini”
La crisi di Governo fa discutere. Ieri sera il leader di Italia Viva, Matteo Renzi ha aperto la crisi di governo annunciando le dimissioni delle due ministre del suo partito Elena Bonetti (Pari opportunità) e Teresa Bellanova (Politiche agricole), e attaccando il presidente del Consiglio Giuseppe Conte sulla gestione della pandemia e sui piani per usare i fondi europei. Rimangono aperte molte possibilità sugli scenari futuri, sui quali c’è una grande incertezza e perplessità da parte anche delle realtà dell’associazionismo e del non profit.
Per il presidente nazionale delle Acli, Roberto Rossini, “il Governo Conte bis ha affrontato e dato molte risposte, in condizioni difficilissime, ad una grave emergenza causata dalla pandemia. La pandemia non è terminata, molte questioni sono ancora sul tappeto, alcune opportunità debbono essere colte rapidamente. Pertanto occorre con urgenza trovare una soluzione politica, basata sulla forte condivisione di un programma, che dia un orizzonte di futuro all’Italia”.
“In questi mesi di emergenza, assieme ai drammi e ai problemi, sono anche emerse tante forze vitali, e il Governo dovrà saperle valorizzare al meglio: è il tempo delle idee costruttive e della dialettica repubblicana. Le Acli confidano nel Presidente della Repubblica e nell’azione responsabile delle parti politiche. Ciò che serve al paese – ha concluso Rossini - non è una maggioranza numerica ma una maggioranza politica basata su programmi. E una responsabilità rapida”.
Arci: “Crisi preoccupante e pericolosa che pagheranno i cittadini”. “La crisi di governo che si è aperta con l’annuncio delle dimissioni delle ministre di Italia Viva è preoccupante e dagli sviluppi incerti e pericolosi”. Così l’Arci, che in una nota precisa: “Non si comprende il legame tra la crisi politica e la crisi che stanno vivendo da mesi milioni di persone, compresa l’Arci e il mondo dell’associazionismo di promozione culturale e sociale, tra norme anti Covid, chiusure, perdita di posti di lavoro e Ristori che non arrivano. Decidere di aprire una crisi di governo, in un momento nel quale l’Italia è alle prese con una pandemia ed una crisi economica e sociale drammatiche, è un salto nel buio irresponsabile, dagli esiti imprevedibili”.
Per l’Arci, “preoccupa la leggerezza che l’ha determinata senza pensare alle possibili conseguenze. Non è di questo che abbiamo bisogno, non è di questo che il Paese ha bisogno, ma di affrontare con determinazione problemi cruciali, a partire dal Recovery fund, un piano vaccinale ancora da definire, il ritorno a una didattica a scuola che funzioni, Ristori tempestivi e in grado di sostenere le categorie più colpite, come il mondo dell’associazionismo diffuso, troppo spesso dimenticato. Si apre invece una crisi che pagheranno gli italiani, che favorirà l’incertezza con il risultato di aumentare la sfiducia nelle istituzioni e l’allontanamento delle persone dalla politica”.
“Siamo molto preoccupati dalle pesanti ricadute che tutto questo potrà avere sui cittadini e sul destino dei nostri circoli che soffrono ancora per una ingiusta e incomprensibile discriminazione – conclude l’Arci -. Così come temiamo che questa crisi possa favorire le destre, regalandogli il governo del paese. Uscire da questa situazione non sarà facile ma è necessario trovare subito una soluzione per non far precipitare l’Italia in una crisi ancora più drammatica”.
Uisp: "E' il tempo della responsabilità collettiva". "Sinceramente avevamo, credo tutti, non immaginato ma sostanzialmente auspicato di vedere un inizio anno diverso da quello a cui stiamo assistendo. L'instabilità del quadro politico che si è aperta nella maggioranza di governo pone un punto di preoccupazione in più nell'ancora difficile fase che stiamo vivendo". Sono le parole di Vincenzo Manco, presidente dell'Uisp, in un articolo che apre il numero 1 del 2021 di Pagine Uisp, newsletter di consulenze, marketing e opportunità per i soci Uisp.
"La comunità scientifica internazionale ha marciato a tappe forzate per mettere a disposizione il vaccino, aprendo così una speranza rispetto ad una eventuale ripartenza che, osservando la curva riferita ai contagi, comunque è ancora di là da venire. Sarebbe, è, il tempo della responsabilità collettiva", spiega Manco, per il quale "di fronte a una ricaduta sociale ed economica che è sotto gli occhi di tutti ci sarebbe bisogno di segnali di forte stabilità.