Il vescovo Cipolla: «Papa Francesco, guida paterna e misericordiosa»
«Ci ha lasciati un padre»: con queste parole il vescovo di Padova, mons. Claudio Cipolla, ricorda papa Francesco poche ore dopo la notizia della sua morte. Una riflessione intensa, personale e comunitaria, nel giorno del Lunedì dell’Angelo, tra dolore, gratitudine e fede nel mistero della risurrezione.

«Ci ha raggiunti oggi, ma non in modo del tutto inatteso, la comunicazione della morte di papa Francesco». Con queste parole il vescovo di Padova, mons. Claudio Cipolla, ha condiviso una riflessione personale e comunitaria poche ore dopo la notizia della morte del Santo Padre.
«La sua situazione di salute lasciava presagire che i tempi a sua disposizione non erano così lunghi. Siamo comunque stati colti da sorpresa e anche molto colpiti. Si è creato subito attorno a me e attorno a tutti noi un momento di silenzio, di turbamento, di sconvolgimento, perché comunque la figura di papa Francesco era diventata una figura familiare, direi paterna, nei confronti di tutti: all'interno della Chiesa, ma anche al di fuori della Chiesa, nel mondo intero».
Mons. Cipolla ha voluto sottolineare come la figura di papa Francesco sia stata «di grande carisma, con grande capacità di schierarsi a favore dei poveri, delle persone deboli, di quelli che hanno sbagliato», e come questa sua sensibilità abbia saputo «coinvolgere tanti altri dentro questi suoi sentimenti».
Il vescovo ha ricordato anche la portata ecclesiale e universale del pontificato di Jorge Mario Bergoglio: «La sua morte riguarda certamente la persona di papa Francesco, ma riguarda anche il venir meno di un ministero: un ministero che è segno di comunione all'interno della Chiesa, di unità di tutte le Chiese. Quando si è presentato, si è presentato come vescovo di Roma e, in quanto tale, presiede la carità di tutte le Chiese. Ma ha saputo allargare la sua attenzione a tutti, anche ad appartenenti ad altre religioni, a chi era lontano dalla fede, a chi ha sbagliato».
«Credo che questo sia stato il suo messaggio più significativo: la presenza di una Chiesa che si fa sorella, che sa farsi accogliente, disponibile, che non emana sentenze o giudizi, ma che porta la misericordia di Dio a tutti, soprattutto a coloro che sono stati feriti dalla vita», ha aggiunto il vescovo di Padova.
Il legame con papa Francesco è anche personale per mons. Cipolla, nominato vescovo proprio da lui nel 2015: «La Chiesa nostra di Padova è molto legata a papa Francesco. Io stesso gli sono debitore di tanta fiducia, per avermi scelto come vescovo, e anche di tanta familiarità, con la quale mi ha sempre trattato, accolto e incoraggiato».
«È la morte di un personaggio grande per il mondo», ha proseguito, «di una figura che ha saputo mandare segnali forti, senza essere preoccupato dei giudizi della stampa o degli equilibri interni. Anche il suo modo di interloquire, spoglio da atteggiamenti di sicurezza o di burocrazia, lo ha reso veramente familiare. È scomparso un nostro riferimento affettuoso, paterno, per il quale tutti ci potevamo rallegrare, anche coloro che si sentivano lontani dalla fede».
Infine, il pensiero si è rivolto alla fede nel Risorto, nel giorno del Lunedì dell’Angelo, a ridosso della Pasqua: «Questa notizia viene come inserita automaticamente dentro il mistero della risurrezione di Gesù. Siamo certi che papa Francesco saprà darne testimonianza anche ora, in questo momento della sua morte. Ci sarà un altro che continuerà il suo ministero, certamente. Ma la sua persona resta unica».
Poco prima, il vescovo aveva rilasciato una nota.
«Con papa Francesco – ha scritto il vescovo Cipolla, che proprio da Bergoglio è stato nominato alla guida di Padova – scompare una figura molto significativa per il mondo interno e non solo per la Chiesa. La sua grandezza era proprio nella sua umanità concreta, genuina, fresca, quotidiana, trasparente e diretta, che ha reso palpabile la sua fede in Gesù Cristo e l’ha reso familiare e credibile. Papa Francesco si è sempre speso dalla parte dei più poveri e vulnerabili, ha espresso misericordia per i peccatori. È stato un vero esempio di umanità e di sequela di Gesù. Verso papa Francesco, che mi ha chiamato all’episcopato, mi ha sempre legato un rapporto di figliolanza, dalla sua figura, dalla sua forza mi sono sentito sostenuto in questi anni.
Con la Chiesa di Padova ci uniamo alla preghiera per lui e invito i parroci a suonare le campane a lutto nelle chiese della Diocesi di Padova oggi a mezzogiorno, in segno di comunione e di vicinanza».
Domani, martedì 22 aprile 2025 alle ore 20.30 in Cattedrale si terrà una celebrazione per papa Francesco.