Denatalità: al Senato le voci di demografi, imprenditori e società civile
“È necessario mettere la famiglia al centro della politica”, “urge un patto per la natalità” che coinvolga tutti i soggetti a tutti i livelli, perché quello demografico “non è uno dei temi, ma è il tema”.
Lo ha detto il presidente del Forum delle associazioni familiari, Gianluigi De Palo, intervenendo al convegno “Emergenza denatalità: l’Italia di oggi, l’Italia di domani”, promosso a Palazzo Madama dal presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati. “Non c’è più tempo”, ha sottolineato De Palo, perché non si può accettare che nel nostro Paese fare un figlio sia la seconda causa di povertà.
“C’è un desiderio di figli che viene umiliato”, ha aggiunto, mentre “fare un figlio è un atto politico, è lavorare per il bene comune”. Occorre “restituire valore sociale alla nascita”, far percepire che “la nascita è un bene collettivo”, ha detto a sua volta il demografo Antonio Golini. De Palo ha posto anche la questione della distribuzione della spesa sociale: “Non si può parlare di un Paese aperto al futuro – ha detto in proposito il presidente del Forum delle associazioni familiari – quando il 60% della spesa sociale viene messo sulle pensioni”, con il rischio, tra l’altro, di innescare un conflitto intergenerazionale che bisogna assolutamente evitare.
“Siamo un Paese che continua a investire sul passato”, ha osservato dal canto suo Marcella Panucci, direttore generale di Confindustria, che ha messo in evidenza la “sproporzione” tra la spesa per le pensioni e quella per la scuola. Il presidente dell’Istat, Giancarlo Blangiardo, ha ripercorso il quadro drammatico dell’andamento demografico su cui l’Istituto di statistica costantemente ci aggiorna e che anche per quest’anno, stando ai dati del primo semestre, è destinato a registrare l’ennesimo record negativo. Ma Blangiardo ha citato anche l’esempio della provincia di Bolzano e quello di altri Paesi europei per affermare che invertire la tendenza è possibile.