Coronavirus, le donne? “Una risorsa essenziale per la ripresa del paese”
Festa della mamma. Una ricerca dell’istituto Toniolo mostra come le differenze di genere presenti in Italia siano accentuate dalla pandemia: mansioni domestiche non retribuite, mancato equilibrio tra lavoro e vita familiare, difficoltà di accesso all’occupazione, discriminazioni. “Eppure le donne rimangono una risorsa essenziale, vanno valorizzate”
Mansioni domestiche non retribuite, mancato equilibrio tra lavoro e vita familiare, difficoltà di accesso al mercato del lavoro, discriminazioni e abusi: lo scoppio della pandemia Covid-19 sta accentuando le differenze di genere e le donne italiane sono sotto pressione oggi più che mai. È quanto afferma la nuova ricerca dell’istituto Toniolo dal titolo “Covid: un Paese in bilico tra rischi e opportunità. Donne in prima linea”, firmata Tiziana Ferrario e Paola Profeta. I dati evidenziati sono preoccupanti: in Italia il tasso di occupazione femminile è il più basso d’Europa (49,5 per cento), nonostante le donne siano in media più istruite degli uomini (rappresentano il 60 per cento dei laureati). In pratica, solo la metà delle donne italiane lavora e le lavoratrici sono occupate maggiormente in settori meno retribuiti, ma sono anche più presenti tra le professioni fondamentali per affrontare l’emergenza Covid, come medici e infermieri. Inoltre, nelle famiglie italiane, le donne si fanno carico della maggior parte del lavoro domestico e del lavoro di cura: tre su quattro non vengono supportate dal proprio partner.
“In un contesto così sbilanciato, è naturale aspettarsi che siano le donne a occuparsi dei figli – scrivono le autrici –. Questo non solo condiziona le scelte degli individui, ma provoca anche la cosiddetta ‘discriminazione statistica’ da parte delle imprese, che preferiranno l’assunzione e la promozione degli uomini. In questo periodo poi, con le scuole chiuse e le attività sospese, le differenze nella divisione del lavoro domestico e dei carichi di cura all’interno della famiglia rischiano di schiacciare sempre di più le donne sotto il peso della casa, della famiglia e del lavoro. Il pericolo è che gli stereotipi molto radicati sui ruoli di genere vengano aggravati”.
Eppure le donne rimangono una risorsa essenziale per il nostro sistema sociale ed economico. All’indomani di questa emergenza sanitaria, che ruolo possono avere nella ripresa? “Se riusciremo nel tempo a modificare gli equilibri all’interno della coppia, nel lungo periodo il lavoro femminile farà un passo avanti – conclude la ricerca –. Lo smart working ad esempio, accelerato da Covid, aiuta a bilanciare lavoro e famiglia e, se gestito in modo corretto, rappresenta un’opportunità per la parità di genere. Più donne al lavoro, anche in posizioni dirigenziali, significherebbe inoltre più Pil, più figli, migliore leadership e decisioni di qualità, nella direzione di uno sviluppo più sostenibile. Chi beneficia del ruolo marginale delle donne italiane? Nessuno. Anzi, una maggiore parità di genere aiuterebbe ad avere un’economia e una società più efficienti”.
Alice Facchini